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04. 08. 2024 11:52

Carovita a Milano: anche chi guadagna 50mila euro fatica a vivere dignitosamente

Il costo della vita incide pesantemente anche su chi ha uno stipendio lordo medio–alto, i numeri

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Il carovita a Milano, una delle città più vivaci e dinamiche d’Italia, che sta vivendo oggi una crisi del costo della vita che colpisce duramente anche coloro che guadagnano 50mila euro lordi all’anno. Questo è il quadro preoccupante emerso dall’indagine «Milano quanto mi costi?» condotta dalla Cisl tra i propri iscritti. L’indagine, che ha coinvolto quasi tremila persone, rivela un quadro desolante per il ceto medio, costretto a fare tagli su spese essenziali e, in alcuni casi, a rinunciare persino alle cure mediche.

Carovita a Milano, l’indagine della Cisl: metodologia e risultati

L’indagine, promossa dalla Cisl milanese e realizzata in collaborazione con BiblioLavoro, il centro studi regionale del sindacato, ha coinvolto 2.953 iscritti. Il questionario, composto da 20 domande, ha evidenziato che la fascia di retribuzione lorda più rappresentata tra gli intervistati si situa tra i 28 mila e i 50 mila euro annui. Questi risultati mostrano un quadro chiaro delle difficoltà economiche che colpiscono il ceto medio milanese.

Proprietà e affitto: una questione generazionale

Quasi l’83% degli intervistati possiede una casa di proprietà, ma la situazione è molto diversa per i giovani. Tra coloro che vivono nell’area metropolitana, il 38,7% è in affitto, percentuale che sale al 47,2% per chi risiede a Milano città. Tra i lavoratori under 36, il 18% vive in una stanza affittata. Questi dati sottolineano una preoccupante difficoltà di accesso alla proprietà immobiliare per le nuove generazioni.

Carovita a Milano, il ceto medio è in crisi

«Stiamo parlando del cosiddetto ceto medio, una fascia sociale composta da persone con un lavoro a tempo indeterminato e un reddito fisso, che fino a poco tempo fa, almeno a prima della pandemia, era considerata al riparo dal rischio di cadere in povertà — commenta Eros Lanzoni, segretario della Cisl milanese —. Oggi non è più così e i dati lo dimostrano. Il problema è che si tratta di persone non abituate a trovarsi in condizioni di bisogno e che non possono contare su sostegni e risposte, che il sistema pubblico riserva solo ai più fragili».

Le conseguenze della crisi

Le conseguenze di questa situazione sono gravi e variegate. Gli intervistati dichiarano di dover tagliare le spese alimentari, ridurre i consumi energetici e ricorrere a prestiti. Molti sono costretti a sacrificare le spese legate alla socialità e al tempo libero, mentre altri ritardano il pagamento di mutui e bollette. La cosa più allarmante è che uno su quattro rinuncia a curarsi a causa dei costi elevati delle cure mediche.

Le richieste dei cittadini

Una delle principali richieste degli intervistati è l’innalzamento dei salari. In un contesto dove il costo della vita continua a salire, avere uno stipendio adeguato è fondamentale per mantenere una qualità di vita dignitosa. Inoltre, c’è una forte richiesta di politiche abitative che rendano più accessibile la casa, soprattutto per i giovani.

Sanità pubblica e prezzi dell’energia

Un’altra priorità è la maggiore attenzione alla sanità pubblica. Gli intervistati chiedono interventi per calmierare i prezzi dell’energia e della spesa alimentare, due voci di spesa che pesano enormemente sui bilanci familiari.

Gli intervistati chiedono anche maggior supporto per le politiche familiari. Favorire gli investimenti nella mobilità e potenziare la diffusione del welfare contrattato sono visti come passi necessari per migliorare la qualità della vita in città.

Strategie per affrontare la crisi del carovita a Milano

Tra le proposte, emerge la richiesta di reintrodurre meccanismi che ricordano la scala mobile, per adeguare automaticamente i salari all’inflazione. Inoltre, si parla di sistemi simili alle gabbie salariali per garantire equità retributiva in diverse aree geografiche.

Gli intervistati sottolineano l’importanza di investire nella mobilità sostenibile e di potenziare il welfare contrattato. Queste misure sono considerate essenziali per migliorare la qualità della vita e ridurre i costi quotidiani per i cittadini.

Molti milanesi raccontano le loro difficoltà nel far quadrare i conti. «Ho dovuto rinunciare a diverse uscite serali e ridurre le spese per l’intrattenimento» racconta Martina, 34 anni. «Non è facile, ma devo fare attenzione a ogni euro speso».

Un altro aspetto critico riguarda la salute. «Mi sono trovato costretto a rimandare visite mediche necessarie perché non posso permettermele in questo momento» confessa Marco, 45 anni. Questa situazione mette in luce quanto sia urgente intervenire per migliorare l’accessibilità alle cure mediche.

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