A meno di due anni dal fatidico appuntamento delle Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026, Milano si appresta non solo a ospitare l’evento, ma anche a pianificare il futuro delle strutture olimpiche, assicurandosi che esse non rimangano inutilizzate o, peggio, diventino simboli di spreco. L’attenzione si concentra sulle modalità con cui queste costruzioni potranno essere reimpiegate, garantendo così un’eredità duratura e significativa per la comunità e per l’ambiente.
Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026, il futuro delle strutture che ospiteranno i giochi
In un recente incontro presso la sede dell’Ordine degli Architetti di Milano, il dibattito ha evidenziato la necessità di una strategia che guardi oltre la pura funzione sportiva delle infrastrutture. Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, ha sottolineato come le Olimpiadi rappresentino un’ulteriore tappa nel percorso di trasformazione urbana della città, avviato da anni. “Milano deve continuare a valorizzare le proprie caratteristiche socio-culturali”, ha affermato, indicando la volontà di integrare le strutture olimpiche nel tessuto cittadino.
Alberto Bortolotti, vicepresidente dell’Ordine degli Architetti, ha ribadito il ruolo crescente di Milano sul palcoscenico internazionale e l’importanza di un approccio che consideri le dinamiche globali del mercato immobiliare e economico.
Uno degli aspetti più innovativi emersi durante la preparazione delle Olimpiadi è stato l’approccio al riutilizzo degli spazi post-evento. Differente da molte edizioni precedenti, per Milano-Cortina 2026, la destinazione futura delle strutture è stata considerata sin dalla fase di progettazione. “Abbiamo pensato prima alla seconda vita degli edifici, il che ci ha permesso di ottimizzare tempi e risorse”, ha commentato Tancredi.
Il villaggio olimpico diventerà uno studentato
Uno degli esempi emblematici di questa filosofia è il Villaggio Olimpico, situato nell’area dello Scalo di Porta Romana, che si trasformerà in uno studentato dopo le Olimpiadi. Gabriele Pascolini, senior associate principal dello studio di architettura SOM, ha spiegato: “Il Villaggio Olimpico è stato concepito non solo come residenza temporanea per gli atleti, ma come futuro centro di vita studentesca, integrato con spazi pubblici per rafforzare il senso di comunità.”
Il futuro dell’Arena Santa Giulia
Anche l’Arena di Santa Giulia, progettata da David Hirsch di Arup in collaborazione con David Chipperfield Architects, è destinata a diventare un polo culturale e ricreativo permanente per la città. Con una capacità di 16mila spettatori, l’arena ospiterà eventi sportivi e culturali anche dopo le Olimpiadi. “L’obiettivo è creare un simbolo urbano di lunga durata, un luogo di incontro per l’intera comunità”, ha detto Hirsch.
Un caso particolare è rappresentato dalla storica Arena di Verona, che durante le Olimpiadi fungerà da palcoscenico per la cerimonia di chiusura dei Giochi e l’apertura dei Giochi Paralimpici. Qui, il focus sarà sul miglioramento dell’accessibilità e sulla conservazione del patrimonio, come sottolineato da Barbara Bissoli, assessora all’Urbanistica e ai Beni Culturali di Verona: “È essenziale che l’intervento rispetti la storicità del luogo, integrando soluzioni moderne che ne garantiscano la fruibilità.”
Le Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026 rappresentano quindi non solo un evento sportivo di rilievo internazionale, ma anche un’opportunità per rafforzare l’interconnessione tra i territori alpini e promuovere uno sviluppo sostenibile. Come affermato da Fabio Saldini, commissario di governo per le infrastrutture legate all’evento, “Le Olimpiadi sono una chance per sperimentare nuovi modelli di sviluppo, con un forte focus sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale.”
Le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 si stanno delineando come molto più di un semplice evento sportivo. Esse rappresentano un catalizzatore per la rigenerazione urbana e lo sviluppo sostenibile, promettendo di lasciare un’eredità duratura che beneficerà l’intera regione e stabilirà nuovi standard per i futuri Giochi Olimpici. Senza commettere gli errori del passato, dove grandi strutture si sono ritrovate ad essere, alla fine, dei mausolei nel deserto.