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17. 09. 2024 05:41

Inter, spari e coltellate tra ultras a Cernusco: il capo Andrea Beretta uccide Antonio Bellocco

Una violenta lite tra esponenti di spicco del tifo organizzato si è conclusa in tragedia a Cernusco sul Naviglio

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Una violenta lite tra esponenti di spicco del tifo organizzato dell’Inter si è conclusa in tragedia a Cernusco sul Naviglio. Nella mattinata di mercoledì 4 settembre, in via Nino Besozzi, il 36enne Antonio Bellocco è stato ucciso a coltellate da Andrea Beretta, 49 anni, noto capo ultrà dell’Inter. L’aggressione mortale è avvenuta all’interno dell’auto della vittima, una Smart parcheggiata di fronte alla palestra Testudo, un punto di ritrovo per tifosi nerazzurri.

Inter, l’omicidio

La dinamica dell’omicidio sembra prendere forma tra i dettagli raccolti dalle forze dell’ordine: Beretta e Bellocco si sarebbero incontrati per discutere di questioni ancora da chiarire. Durante il confronto, Bellocco avrebbe estratto una pistola, esplodendo un colpo che ha colpito Beretta alla gamba. In risposta, il capo ultrà ha afferrato un coltello e sferrato numerosi colpi alla gola del suo interlocutore, ferite rivelatesi fatali.

 

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I soccorsi del 118, giunti sul posto in codice rosso con due ambulanze e un’automedica, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso di Bellocco. Beretta, ferito ma ancora cosciente, è stato trasportato in codice giallo al pronto soccorso dell’ospedale San Raffaele, dove è stato fermato e piantonato dai carabinieri. In via preventiva, le autorità hanno dispiegato ulteriori forze dell’ordine all’esterno dell’ospedale.

Inter, chi era Bellocco

Alla palestra Testudo si sono radunati rapidamente diversi esponenti del mondo ultrà nerazzurro, tra cui i leader Marco Ferdico, Mauro Nepi e Matteo Norrito. Bellocco era ben conosciuto nell’ambiente: era stato il padrino di battesimo della figlia di Ferdico. Il rapporto tra i due uomini coinvolti nel tragico scontro era apparentemente stretto: poche ore prima, infatti, avevano giocato insieme una partita di calcetto a Carugate, contro gli ultras della curva Sud del Milan.

Finale di Champions, Nuovo stadio Inter

Inter, Andrea Beretta

Il nome di Andrea Beretta non è nuovo agli annali della cronaca. Nel novembre 2022, il capo ultrà era stato sottoposto a sorveglianza speciale su disposizione del tribunale di Milano, in seguito a un episodio di violenza avvenuto fuori dallo stadio di San Siro. Prima della partita di Champions League tra Inter e Liverpool del 16 febbraio 2022, Beretta aveva aggredito brutalmente un bagarino napoletano, in un assalto aggravato, come riportato dal tribunale, “dall’odio razziale/regionale”. Gridando “Noi siamo della curva, qua i napoletani non li vogliamo”, aveva colpito il venditore ripetutamente, segnando un altro capitolo oscuro nella storia del tifo violento.

Inter, il contesto

Il duplice episodio, prima la sparatoria e poi l’accoltellamento, si inserisce in un contesto di crescente tensione all’interno del mondo del tifo organizzato milanese. La rivalità tra gruppi ultras, in particolare tra quelli dell’Inter e del Milan, ha trovato ancora una volta un’espressione sanguinosa, lasciando sul campo un’altra vittima e riaccendendo i riflettori sulla violenza endemica che anima certe frange del calcio.

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