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28. 06. 2024 06:14

Klaus Davi aggredito fuori da una moschea: «Voi israeliani siete degli assassini»

Al momento non è stata presentata alcuna denuncia per l'episodio di contestazione e di allontanamento dall'ingresso del centro islamico di Milano

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Il massmediologo Klaus Davi è andato, nella giornata di venerdì 21 giugno, giorno di preghiera, al centro islamico di viale Jenner a Milano per intervistare chi lo frequenta e l’imam sul 7 ottobre. Ma le sue domande non sono piaciute ad alcuni dei presenti che lo hanno fatto allontanare.

Klaus Davi aggredito a Milano fuori da una moschea

In particolare un uomo gli ha urlato «voi siete degli assassini. Ammazzate i bambini, ammazzate le donne e gli anziani. Voi israeliani siete degli assassini. Vai via o ti succede qualcosa di brutto». L’uomo adirato gli ha anche sputato. Il tutto ripreso in video. «Stavo facendo sul viale delle domande sul 7 ottobre, sulla guerra in Medio Oriente, sugli ostaggi in mano ad Hamas, quando i due uomini mi hanno minacciato e spintonato e sputato. Ho cercato di mantenere la calma – ha raccontato Davi -. La mia intenzione era semplicemente indagare sul punto di vista dei frequentatori del centro relativamente alla strage del 7 ottobre. E poi eravamo sul viale, uno spazio pubblico, non all’interno del centro».

Klaus Davi
Klaus Davi

Davi ha detto di essere rimasto colpito dal fatto che quando ha chiesto una sigaretta a un ragazzo qualcuno gli ha detto in arabo «non dargliela, è un ebreo». «Mi ha molto colpito questa cosa, davvero inquietante – ha spiegato -. Sono per la libertà religiosa, ma che tipo di cultura viene veicolata in questi contesti? Che rischi sta correndo la comunità ebraica?». «Voglio precisare che ero solo, che non ho assolutamente allertato le forze dell’ordine perché non è mia abitudine farlo, non mi va di fare pagare ai contribuenti il costo della mia sicurezza solo perché faccio il mio lavoro, e detto sinceramente – ha concluso – non avrei immaginato un tasso di aggressività e di controllo territoriale così capillare. Mai visto anche in zone molto complesse un simile marcamento del territorio. Ma qui non siamo a Ponticelli o a Caivano o ad Archi, qui siamo sulle strade di Milano. Lo Stato e la politica dovrebbero riflettere».

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Caso Klaus Davi, le parole della comunità ebraica di Milano

«Il caso Klaus Davi ricorda come dal 7 ottobre noi ebrei siamo diventati cittadini di serie B». Lo spiega il direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano Davide Romano commentando quanto accaduto al massmediologo. «Aggrediti per strada, nelle università, al corteo del 25 aprile, ora perfino come giornalisti – aggiunge -. Sempre in quanto ebrei. Vorremmo che la sinistra, da Schlein in giù, smettesse di ignorare questa situazione e avesse il coraggio di affrontare il tema. Noi ci siamo, pronti a collaborare per evitare che anche in Italia si arrivi alla situazione francese, dove ci sono stati stupri di ragazzine, pestaggi, e perfino una decapitazione di insegnante dettati da un’atmosfera jihadista».

Caso Klaus Davi
Caso Klaus Davi

«Bisogna evitare di fare gli stessi errori, non facendo percepire alle frange più estreme alcun appoggio – conclude -. Errore inconsapevolmente commesso da sindaci di alcune città importanti come Milano e Bologna. Anche al governo chiediamo con la stessa forza una maggiore determinazione contro la violenza e contro chi predica odio».

Caso Klaus Davi: nessuna denuncia presentata

Non è stata presentata alcuna denuncia, al momento, per l’episodio di contestazione e di allontanamento dall’ingresso del centro islamico di Milano, dove ieri il massmediologo Klaus Davi si è presentato per chiedere un’intervista con l’imam e per una sorta di sondaggio tra le persone musulmane sui fatti del 7 ottobre e del conflitto in Palestina. Lo hanno confermato fonti della Questura di Milano, che restano in attesa di un eventuale esposto.

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