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28. 06. 2024 00:01

Lusmorfie e l’arte dei volti dipinti in piazza a Milano: «Un madonnaro green e atipico»

Luca Uccellini, il suo vero nome, è in centro con le sue facce dipinte su grandi tele appoggiate per terra: «Vedo le mie opere sulla strada e… sono felice»

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Studente di agronomia e artista. Non più pittore, ma madonnaro con delle peculiarità più che originali: «Già il mio nome d’arte, “Lusmorfie”, è indicativo di quanto realizzo». La storia di Luca Uccellini inizia nel 2019: «Da autodidatta, mentre studiavo, per passare il tempo e svagarmi. Da piccolo ero rimasto affascinato dai madonnari veri e propri, quelli molto precisi e professionali. Crescendo ho voluto fare una cosa simile, ma nelle mie corde. La prima volta è stata in piazza San Carlo, per terra, su un pezzo di cartone, con i gessetti. Ora però faccio tutt’altro: disegno le facce. Il motivo? La semplicità».

Lusmorfie: «Si tratta di raffigurazioni molto stilizzate, di cui si vedono solo occhi, naso e bocca. Non riguardano persone reali, ma sono tutte frutto della mia fantasia»

Ha trovato la sua strada.
«I madonnari sono quelli con i gessetti che fanno ritratti sacri, per terra, sul suolo pubblico. Io ho una tela che posiziono sotto di me e non sporco il suolo. Ma soprattutto dipingo le smorfie, rappresento solo la faccia. Si tratta di raffigurazioni molto stilizzate, di cui si vedono solo occhi, naso e bocca. Sono tante facce, una di fianco all’altra. Non riguardano persone reali, ma sono tutte frutto della mia fantasia».

Che evoluzione ha avuto la sua arte?
«All’inizio disegnavo la sacralità, poi però non riuscendo a ottenere risultati eccelsi, ho cambiato stile. Se sono un madonnaro green e atipico? Direi di sì».

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Come le è venuta l’idea?
«Per la riconoscibilità. I miei disegni ora sono molto più intuitivi: chi passa osserva una semplificazione del volto che rende anche più simpatica l’opera».

Cosa fa con la tela ultimata?
«L’ha arrotolo e la tengo. Le mie facce sono solitamente colorate. Ma a volte metto anche solo delle macchie o faccio i bordi, il contorno nero».

Dove mostra la sua arte?
«Le zone che preferisco sono vicino al Duomo, in prossimità di corso Vittorio Emanuele e via dei Mercanti. Ovviamente io dipendo molto dal tempo, se è bello, in primavera e estate mi ritaglio almeno un giorno per andare in centro. Se piove o c’è vento è un bel problema, visto che la tela, comunque fissata, può volare via».

Come reagiscono i milanesi ai suoi disegni?
«Dipende sempre dalla persona che incontri. Non c’è una reazione giusta e una sbagliata. La cosa che a me piace maggiormente è la possibilità di incontrare qualcuno con la tua stessa passione. Da lì quindi si discute di tanti temi in comune. E’ un discorso che però vale anche con chi non apprezza i miei disegni, alla fine è sempre bello confrontarsi».

Chi è più attratto dai suoi disegni?
«Dipende dalla situazione, anche se sicuramente i bambini rimangono spesso impressionati».

Che differenza c’è tra l’essere pittore e madonnaro?
«Il pittore ha una dimensione più professionale, ha una struttura su cui esporre i suoi lavori. La possibilità di pagare il suolo pubblico ti consente di restare per un tempo prolungato rispetto al madonnaro. Io quando mi ero cimentato in quel ruolo, facevo sempre le mie facce, sui fogli. Penso che il madonnaro sia più impattante sul passante, perché la tela è lunga, si nota».

Le offerte per i suoi lavori sono generose?
«Io non guadagno, le assicuro che lo faccio davvero solo per passione. Quello che mi rende contento nel fine settimana è la possibilità di esprimermi e fare ciò che preferisco. La dimensione che più mi piace è questa. Se sogno che un giorno le mie opere vengano esposte in un museo? No, mi basta esporle in strada per poter essere felice».

Come si vede da grande?
«In futuro mi vedo senz’altro a fare qualcosa di relativo all’ambiente, magari direttamente con le piante. E poi nel fine settimana continuerò a mostrare la mia arte. Su questo non ci piove».

 

Chi è

Luca Uccellini si è da poco laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie e Forestali. Il ventiquattrenne continua tuttavia a studiare perché dovrà passare un esame abilitativo per diventare agronomo junior e potersi così iscrivere ufficialmente al relativo albo. Quando però non è chino sui libri, si diletta con la sua vena artistica, soprattutto nei weekend, nel centro di Milano. Luca oggi fa parte della sezione “espressioni”, sotto la categoria “madonnari” e realizza quindi dei disegni per terra, su una tela lunga dove dà vita alle proprie opere. Il ragazzo ha fatto anche parte della categoria “mestieri”, ossia quella relativa ai pittori e ai ritrattisti, quando quindi pagava al Comune l’occupazione del posto pubblico, cosa che oggi, avendo cambiato l’inquadratura della propria attività, non avviene.

Qual è la piattaforma

Tutti gli artisti di strada per poter mostrare le proprie abilità a Milano devono prima iscriversi su una piattaforma chiamata OpenStage (theopenstage.it), per prenotare il proprio slot, della durata di un paio d’ore. Se sei un artista che vive di offerte a capello, tipo i cantanti, i ballerini o i madonnari, l’entrata economica dipende in tutto e per tutto dalla tua performance e dalla generosità dei passanti. Se invece sei un pittore, un ritrattista o uno sculture, paghi il Comune di Milano per riservare una porzione del suolo pubblico dove esporre le tue opere, che verranno successivamente eventualmente vendute ad un prezzo stabilito dall’artista stesso.

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