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04. 05. 2024 02:31

Seconda stella, questo è il cammino? Milan-Inter può decidere tutto

Lunedì alle 20.45 si può decidere tutto in un derby che per l’Inter diventerebbe memorabile

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Milan-Inter, tabù derby e rischio beffa: così il Diavolo cerca il riscatto

Non è più una questione di se, ma di quando per la seconda stella dell’Inter. E questo quando non dev’essere nel derby: è questo l’imperativo, è questo il pericolo da scongiurare per il Milan. Uno smacco che andrebbe di pari passo con la sesta sconfitta consecutiva nella stracittadina tra tutte le competizioni, a maggior ragione in casa, davanti ai propri tifosi.

Solo con un successo i nerazzurri possono matematicamente celebrare la conquista dello scudetto già durante la 33ª giornata. Timore, forse, ma soprattutto voglia di riscatto. I 5 derby persi consecutivamente, così come i 5 gol presi nella sfida d’andata, non sono andati giù a Pioli e ai suoi ragazzi. Fu proprio a margine di quella sconfitta che Zlatan Ibrahimovic tornò per la prima volta a Milanello per quella che fu una «visita programmata da tempo».

Destò curiosità, quantomeno per la tempistica. Questa volta la visita dello svedese al centro sportivo di Carnago o negli spogliatoi del Meazza non farà notizia perché nel frattempo è diventato il braccio destro di Gerry Cardinale e starà anche a lui decidere il futuro della panchina rossonera. Rispetto a sette mesi fa, il Diavolo ha cambiato l’ossatura centrale: niente Kjaer-Thiaw in difesa, ma Gabbia-Tomori, così come niente Krunic in mezzo al campo, ma Adli (favorito su Bennacer).

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È cambiato qualcosa anche in panchina, però, perché ora le alternative sono diventate determinanti. Da Chukwueze a Okafor, passando per Jovic: il mercato estivo dà i suoi frutti e può essere un fattore da tenere in considerazione. Sfatare il tabù per non entrare in negativo nella storia: Milan, ecco l’ultimo obiettivo di questo campionato.

Milan-Inter: Olivier Giroud, the last dance

L’ultimo derby della Madonnina, l’ultima possibilità per lasciare nuovamente il segno. È oramai delineato il futuro di Olivier Giroud che a giugno lascerà il Milan alla scadenza del suo contratto e si trasferirà oltreoceano: lo aspetta il Los Angeles FC del connazionale e grande amico Hugo Lloris. Ecco perché la prima storica stracittadina di lunedì assume per lui un valore ancora più significativo.

Sarà la “last dance” dell’eroe dello scudetto rossonero 2021/22, l’ultima danza del “si è girato Giroud”. Un dato è abbastanza emblematico nel suo rapporto con l’Inter: quando ha segnato, il Milan ha vinto. È accaduto due volte negli unici due derby conquistati dalla squadra di Stefano Pioli negli ultimi dieci precedenti.

Sarà una sfida speciale per lui, come lo è sempre stata contro i nerazzurri, perché nel mercato invernale 2020 sembrava pronto ad emigrare sull’altra sponda del Naviglio. «Dio ha voluto che scegliessi il Milan», raccontò poi, aggiungendo: «Era destino che fossi rossonero e non nerazzurro». Quel destino che ora pare segnato a stelle e strisce.

Prima, però, un’ultima alla Scala del Calcio davanti al suo popolo. E chissà che non si ispiri a quello che è stato il suo idolo d’infanzia, Andriy Shevchenko, il miglior marcatore nella storia del derby della Madonnina con 14 gol.

Milan-Inter: si va per l’accoppiata, sognando la grande festa

Scudetto e derby nella stessa data. Un’accoppiata da tentare, per l’Inter, a cui il destino ha riservato una coincidenza che può fare storia. Avesse vinto contro il Cagliari, dopo il pareggio di Sassuolo-Milan, la squadra di Inzaghi si sarebbe resa la vita più semplice. Sarebbe bastato un pareggio nella stracittadina per sancire l’aritmetica vittoria del tricolore.

La rete di Viola ha tenuto le distanze invariate rispetto alla giornata precedente, quattordici punti che dovranno diventare diciassette, con cinque giornate ancora in programma, per avere la certezza del ventesimo scudetto. L’ultima prestazione non è stata brillante, soprattutto difensivamente.

Al di là delle polemiche per il 2-2 realizzato dopo un tocco di braccio di Lapadula (ritenuto non punibile da arbitro e Var) i sardi hanno meritato il punto strappato e si sono divorati il clamoroso sorpasso in pieno recupero, sempre con Viola. I numeri restano dalla parte della capolista. Miglior attacco, miglior retroguardia, +60 di differenza reti.

Una sconfitta contro la bestia nera Sassuolo e poi solo risultati utili, con l’allungo all’inizio dell’anno solare. Gli altri due stop sono arrivati nelle coppe, contro Bologna e Atletico Madrid, quest’ultima è certamente un rammarico considerando come i colchoneros sono poi usciti contro il Borussia Dortmund in Champions League.

Se invece c’è un punto tra i più alti nella stagione è proprio il derby, quello d’andata, il quinto consecutivo vinto, finito con un eloquente 5-1. Già allora le gerarchie di formazione erano chiarissime, lo sono tuttora. L’unico ballottaggio andato avanti per tutta l’annata è stato a destra tra Darmian e Dumfries. L’italiano è favorito per lunedì: questione di condizione. Salvo sorprese, la rosa sarà al completo.

Milan-Inter: il Toro Lautaro aspetta (ancora) il Diavolo

L’ultima partita prima del derby, Lautaro Martinez non l’ha giocata. Era squalificato, contro il Cagliari: con la condizione di diffidato addosso, ha mandato fuori dal campo Ebosele lanciato in contropiede e il giallo gli ha fatto saltare la sfida ai sardi. Contemporaneamente, ha evitato il rischio di essere squalificato proprio nella stracittadina.

Lautaro sapeva che contro il Milan sarebbe potuto arrivare il primo match point scudetto. Non poteva certo mancare in una gara che, storicamente, gli ha spesso portato bene: otto gol, dieci vittorie su quindici gare. Il neo di un rigore sbagliato nel 2021, un pareggio che poteva essere vittoria in un campionato che il Milan ha vinto per due soli punti.

Le altre apparizioni lo hanno visto sovente come un grande protagonista. Persino nella gara d’andata, in cui non è entrato nel tabellino marcatori nonostante le cinque reti nerazzurre, ha lasciato una sua impronta con l’assist per il tris di Mkhitaryan e una leadership sul terreno di gioco che ne ha caratterizzato anche il resto dell’annata.

Quella che volge al termine è la stagione della consacrazione, per Martinez. La prima da capitano designato, la prima che dovrebbe concludersi da capocannoniere della Serie A, nonostante non segni dal 28 febbraio (Inter-Atalanta). Ma soprattutto, la prima in cui è sembrato completamente maturo, utile alla causa anche nelle partite in cui non segna o semplicemente non brilla, per quella capacità di dare tutto in campo anche nel rincorrere gli avversari.

Milan-Inter, le probabili formazioni

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Gabbia, Tomori, Theo Hernandez; Adli, Reijnders; Pulisic, Loftus-Cheek, Leao; Giroud. All. Pioli

INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Martinez. All. Inzaghi.

Milan-Inter, i dieci precedenti tra Pioli e Inzaghi

Vittorie di Pioli con il Milan: 2

Serie A
5 febbraio 2022
Inter-Milan 1-2
38’ Perisic, 75’ e 78’ Giroud

3 settembre 2022
Serie A
Milan-Inter 3-2
21’ Brozovic, 28’ e 60’ Leao, 54’ Giroud, 67’ Dzeko

Vittorie di Inzaghi con l’Inter: 6

19 aprile 2022
Coppa Italia
Inter-Milan 3-0
4’ e 40’ Lautaro, 82’ Gosens

18 gennaio 2023
Supercoppa Italiana
Milan-Inter 0-3
10’ Dimarco, 21’ Dzeko, 77’ Lautaro

5 febbraio 2023
Serie A
Inter-Milan 1-0
34’ Lautaro

10 maggio 2023
Champions League
Milan-Inter 0-2
8’ Dzeko, 11’ Mkhitaryan

16 maggio 2023
Champions League
Inter-Milan 1-0
74’ Lautaro

16 settembre 2023
Serie A
Inter-Milan 5-1
5’ e 69’ Mkhitaryan, 38’ Thuram, 57’ Leao, 79’ Calhanoglu, 90’+3’ Frattesi

Pareggi: 2

7 novembre 2021
Serie A
Milan-Inter 1-1
17’ aut. De Vrij; 11’ Calhanoglu

1° marzo 2022
Coppa Italia
Milan-Inter 0-0

Milan-Inter, un derby Eccezzziunale veramente

Quale occasione migliore del derby della Madonnina per ricordare un film iconico per la cultura popolare degli anni ’80? È disponibile da oggi la colonna sonora della celebre pellicola ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE in vinile in versione integrale limitata, sia rossonera che nerazzurra. La realizzazione è a cura di CAM Sugar che ha inoltre collaborato con Tacchettee al lancio di merchandising dedicato alla cultura calcistica milanese, con la nota distinzione tra “Casciavit” e “Bauscia”.

Milan-Inter, entrambe le curve con i City Angels

No, non è un luogo comune: il derby di Milano non ha niente a che fare con le altre stracittadine. L’iniziativa che ha visto aderire la Curva Sud rossonera e la Curva Nord nerazzurra non fa che confermarlo.

Le due delegazioni degli ultras si sono date appuntamento lunedì alle 15.00 davanti all’ingresso 8 dello stadio Meazza insieme ai City Angels per consegnare i doni di prima necessità e i prodotti per l’igiene raccolti per i senzatetto milanesi. «Sono grato per la bella manifestazione di solidarietà verso gli ultimi», le parole del fondatore dell’organizzazione Mario Furlan.

Per l’occasione, saranno presenti anche due volti noti dello spettacolo: il milanista Germano Lanzoni e l’interista Stefano Chiodaroli.

Milan-Inter, derby da scudetto? Nel 2008…

Un derby che vale lo scudetto, all’Inter è già accaduto nel 2007/08. Non andò bene, ai nerazzurri. Mancavano solo tre punti, a tre giornate dalla fine, per avere la certezza aritmetica del titolo. A rovinare la festa ci si mise il Milan: 2-1, gol di Kakà e Inzaghi, per i nerazzurri una punizione vincente di Cruz. Una brutta prova, quella della capolista, colpita da tanti infortuni e da un ambiente in ebollizione dopo l’annuncio di Roberto Mancini di voler lasciare alla fine della stagione.

Il tecnico fece poi marcia indietro, ma Moratti no: arriverà Mourinho e darà seguito al ciclo vincente arrivando fino al Triplete. Lo scudetto, infatti, arriverà lo stesso. Nonostante un derby in cui a vincere furono le motivazioni dei rossoneri, decisi a non lasciare strada ai rivali cittadini troppo in fretta dopo tre sconfitte consecutive.

L’Inter mancherà anche il secondo match point a San Siro contro il Siena, una settimana dopo, pareggiando 2-2 e fallendo un rigore con Marco Materazzi. A un passo dallo psicodramma vincerà 2-0 a Parma battendo, con una doppietta del rientrante Ibrahimovic, un’avversaria che pagherà la sconfitta con la retrocessione.

Daniele Minini e Mattia Todisco

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