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18. 10. 2024 08:23

Via Cagni: in coda di notte per il diritto d’asilo, tra urla e bambini al gelo VIDEO

Ogni domenica, a Niguarda, regna il caos fuori dall’Ufficio immigrazione della Questura, ecco il video

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Ogni domenica a Milano la stessa scena, con il caos al di fuori dell’Ufficio immigrazione della Questura di via Cagni, zona Niguarda, preda di centinaia di migranti in attesa per presentare la propria richiesta di asilo. Una vera e propria corrida all’aria aperta, tra tende piantate nel fango, per avere un posto in prima fila e anticipare tutti gli altri, falò, urla e grida di madri e bambini, lasciati al gelo di un febbraio che, negli ultimi giorni, ha ritrovato le sue sembianze naturali e il suo freddo pungente anche a Milano. Qui sotto, il video.

Via Cagni, le urla e la coda fuori dall’ufficio immigrazione della Questura

Si fa quel che si può, di fronte al freddo di febbraio. C’è chi stacca rami dagli alberi per bruciali, chi si lamenta soprattutto con una politica troppo assente. Qui parlamentari, consiglieri regionali e comunali non se ne vedono, ci sono solo persone disperate in cerca di futuro.  In via Cagni ci sono centinaia di migranti, spesso senza nome e documenti, in cerca di un rifugio internazionale, gente che spera in una nuova vita.

Via Cagni, lì dove si cerca un futuro in Europa 

Ma se per 120 persone il futuro potrebbe davvero arrivare, loro che sono in coda in attesa di poter avere validata la propria richiesta di asilo politico, ce ne sono almeno altri 500/600 che provano a superare le transenne, con gli agenti con gli scudi che spingono la massa oltre lo steccato. C’è chi viene dal Sudamerica, chi dall’Africa. Chi è in Italia già da molto tempo e chi è sbarcato, invece, da poco. Non ci sono file, non ci sono numeri da prendere come quando si va alla mutua. È il caos.

Cosa può fare la politica per evitare questo ammasso di persone ogni domenica in via Cagni 

In via Cagni, regolarmente, centinaia di persone si trovano ad affrontare lunghe ed estenuanti attese nel cuore della notte nel tentativo di accedere all’unico appuntamento settimanale per presentare la domanda di protezione internazionale. Nonostante le diverse ore passate in coda, molti non ce la fanno e vengono rimandati indietro, poiché gli uffici non hanno più disponibilità. In un momento storico in cui i fenomeni migratori sono sempre più frequenti, i servizi di accoglienza della prefettura sono inadeguati. Il Ministero dell’Interno, cui la Questura fa capo, dovrebbe prendere provvedimenti immediati al fine di incrementare l’offerta dei servizi per l’accoglienza e di razionalizzare gli accessi, in modo da porre fine a una situazione degradante, che limita l’accesso a un diritto riconosciuto a livello internazionale, crea disagi per il quartiere e mette le stesse forze dell’ordine sotto enorme stress, come denunciato anche dai sindacati di polizia.

Scene di guerriglia urbana davanti la questura di via Cagni a Milano 

Spintoni, scudi della polizia a respingere la folla, urla, e poi nuovi tentativi di sfondare. Chi riesce spunta una richiesta d’asilo, chi non ce la fa ottiene una cella al carcere di San Vittore. Una notte di vite sospese tra fango e speranza, una normale notte di follia e guerriglia urbana in  via Cagni.

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