Faso, al secolo Nicola Fasani, oltre ad essere il bassista di Elio e le Storie Tese è anche il presidente dell’Ares Milano Baseball. Il suo nome è da sempre legato a quello di questo sport e a margine della presentazione della Coppa del Mondo di softball che si svolgerà in Italia ha fatto il punto della situazione.
L’intervista a Faso
Come sta il baseball a Milano?
«Il baseball a Milano non sta benissimo e penso di poter parlare anche per il Milano 1946. In generale lo sport a Milano non sta bene perchè non stiamo parlando di Inter, Milan e San Siro. Lo sport è tutto il resto, è centinaia di associazioni sportive che fanno fatica, centri sportivi malconci e mal gestiti. Non mi interessa se qualcuno si offenderà, è la verità».
La situazione negli anni è migliorata o peggiorata?
«Per certi aspetti la situazione è migliorata ma per altri è addirittura peggiorata. Al Lido ci andava mia mamma con mia nonna e funzionava tutto bene. Come si fa a lasciarlo chiuso per anni e poi cederlo a privati? In altri Paesi certe realtà vengono valorizzate, non vengono fatte decadere».
Faso e il Baseball
Come si possono trovare nuovi giocatori italiani di baseball?
«In Italia è molto difficile che un ragazzino si appassioni a uno sport che non sia il calcio, si parla solo di quello in televisione. Occasionalmente quando ci si sono eventi straordinari come i trionfi di Jannik Sinner la situazione cambia ma ci si dimentica che fino a qualche anno fa il tennis sembrava morto».
Faso e il futuro di San Siro
Che cosa ne pensi del futuro di San Siro?
«Ci sono dei posti dove si è fatta la storia, come lo Yankees Stadium di New York. Io ci penserei sempre bene prima di buttare giù un monumento. Nessuno dice “ristrutturiamo l’Arena di Verona”. Alcuni posti andrebbero preservati. Ho però delle riserve su San Siro come tempio della musica: ci sta tantissima gente ma ci sono posti più piccoli dove la musica si sente meglio».