In consiglio comunale da Milano, si è riaccesa una discussione riguardante il provvedimento noto come “salva Milano”, proposto per affrontare le problematiche delle inchieste edilizie in corso. Carlo Monguzzi, consigliere di Europa Verde, ha espresso chiaramente la sua opposizione, insieme a numerosi cittadini presenti, sia in aula che fuori dal palazzo, che hanno protestato con delle spugne in aula.
Salva Milano, la protesta
Monguzzi ha criticato apertamente il provvedimento, nonostante l’ammissione di merito da parte dell’assessore Giancarlo Tancredi. Ha sottolineato che, nonostante l’etichetta di “salva Milano” attribuita al provvedimento, ci sono ancora punti critici, come il rischio di ricorsi da parte dei costruttori e la presunta facilitazione delle speculazioni immobiliari. Ha enfatizzato la necessità di non definire il provvedimento come un condono ed ha dichiarato che la sinistra e i Verdi si opporranno fermamente a questa proposta.
![Carlo Monguzzi](https://www.mitomorrow.it/wp-content/uploads/2022/04/monguzzi.jpg)
Salva Milano, la querela
Un altro argomento caldo è stato la querela intentata contro il giornalista Gianni Barbacetto per le sue dichiarazioni su Facebook. Monguzzi ha difeso il ruolo critico dei giornalisti come “cani da guardia del potere” e ha criticato duramente l’azione del Comune, sottolineando che non si dovrebbero querelare i giornalisti per il loro lavoro di controllo e informazione pubblica.
Salva Milano, colpi di spugna
Infine, Monguzzi ha richiamato a non cancellare le inchieste in corso con “colpi di spugna”, citando il presidente Mattarella e sottolineando che la collaborazione per risolvere i problemi esiste, ma non dovrebbe includere condoni edilizi o azioni legali contro i giornalisti. Il pubblico presente ha reagito energicamente, gridando “No ai colpi di spugna”, riflettendo un chiaro dissenso rispetto alle politiche proposte e alle azioni intraprese dall’amministrazione comunale riguardo all’urbanistica e alla libertà di stampa.