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18. 10. 2024 14:19

Neema Fest l’Africa musicale a Milano, Serge Itela: «Tutto il fascino dell’afrobeat»

Più di 30 artisti attesi sul palco del Carroponte tra cantanti e DJ domenica 21 luglio

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Domenica 21 luglio (dalle 16.00) torna il Neema Fest, o meglio The Afro-Italian Culture Fest, la prima manifestazione di cultura Afro-italiana giunta alla sua quarta edizione. Sono attesi sul palco del Carroponte (biglietti da 54,50 euro su dice.fm) 20 cantanti e 10 DJ afro-italiani, con finale affidato alla full band di Fally Ipupa, unica tappa italiana dell’artista congolese. Il CEO di Neema Serge Itela ne parla a Mi-Tomorrow.

Torna il Neema Fest, Serge Itela: «Un festival così non poteva che avvenire a Milano»

Perché nasce il Neema Fest?
«Neema in italiano vuol dire prosperità: è una piattaforma socio-culturale che intende diffondere il meglio della cultura afro in Italia, valorizzandone la diversità, in piena sintonia con quanto sta già avvenendo da qualche anno in altri paesi europei».

Si tratta della prima edizione tutta milanese.
«Durante le prime tre edizioni abbiamo portato artisti africani di fama internazionale sui palchi di Roma e Milano, per avvicinare il pubblico italiano all’afrobeat, genere musicale ideato in Nigeria. Dopo la pausa forzata da covid, Neema vuole diffondere la commercializzazione di questo nuovo genere musicale».

Questa è la vostra missione?
«Molti artisti e creativi afro-italiani non trovano ancora lo spazio che meritano nell’industria mainstream e questo, oltre a farci assistere alla quotidiana dispersione di talenti, ci mette di fronte a un vuoto nel mercato musicale. Neema Fest nasce per colmare questa lacuna».

Perché il Carroponte è il luogo giusto per questa manifestazione?
«Da decenni, il Carroponte è un punto di riferimento per numerosi festival, è uno spazio pubblico, all’aperto, perfetto per le calde sere d’estate. Allo stesso tempo è accessibile e accogliente per tutti i tipi di pubblico che sono quelli a cui ci rivolgiamo».

In quanto ad accoglienza, Milano si conferma una garanzia.
«Un festival così non poteva che avvenire a Milano. Essendo gran parte del pubblico di origine africana, la maggior parte degli africani vivono, lavorano e risiedono nel nord-est del Paese. Perciò la scelta è naturalmente ricaduta su questa città cosmopolita e sul Carroponte».

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