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20. 09. 2024 05:51

Morta Angela Corradi: l’incredibile vita della “Pupa” della banda Vallanzasca che divenne suora laica

Da gangster a suora laica, la sua vita è stata segnata da rapine, delitti e agguati, culminando in una conversione spirituale che l’ha portata a dedicarsi alle opere di bene

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Angela Corradi, meglio conosciuta come la “Pupa” della banda di Renato Vallanzasca, si è spenta all’età di 73 anni, lasciando dietro di sé una storia che sembra uscita da un romanzo. Da gangster a suora laica, la sua vita è stata segnata da rapine, delitti e agguati, culminando in una conversione spirituale che l’ha portata a dedicarsi alle opere di bene.

Renato Vallanzasca sta male
Renato Vallanzasca

A 16 anni la fuga da casa, poi l’incontro con la mala milanese

Nata in una famiglia circense, con un padre motociclista morto in un incidente e una madre acrobata, Angela crebbe in un ambiente difficile. Fuggita di casa a 16 anni, si legò ai giovani della mala milanese, iniziando un percorso che l’avrebbe portata a diventare una delle figure più note della criminalità dell’epoca. Tuttavia, la sua conversione fu totale: abbandonò il mondo del crimine per dedicarsi ai più deboli, soprattutto ai detenuti e ai tossicodipendenti, con una fede che chi l’ha conosciuta descrive come profonda e viscerale.

Morta Angela Corradi: l’incontro con la fede

Era il luglio del 1978 quando Angela Corradi, armata e determinata a vendicarsi di uno sgarro subito dai suoi compagni, ebbe un incontro mistico che le cambiò la vita. Durante il Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, nel 1983, raccontò come, sul punto di uscire di casa per uccidere, sentì la presenza di Cristo. Quell’episodio la spinse ad abbandonare la vita criminale per diventare suora laica, dedicandosi alla preghiera e all’aiuto dei bisognosi.

La “Pupa” della banda Vallanzasca: bella, intelligente e temuta

Prima della sua conversione, Angela Corradi era conosciuta come la “Pupa della banda Vallanzasca“, un titolo che rifletteva solo in parte il suo ruolo nella gang. Non era solo la compagna di Vito Pesce, uno dei bracci destri di Vallanzasca, ma una vera e propria protagonista del mondo criminale milanese degli anni Settanta e Ottanta. Bella, intelligente e coraggiosa, Angela era temuta e rispettata dai suoi compagni di banda, dimostrando più volte un carattere e una determinazione che superavano quelli di molti uomini con cui si accompagnava.

L’agguato del 1984 resta un mistero

Il 1984 segnò uno dei momenti più drammatici della vita di Angela Corradi. La sua auto, una A112, fu crivellata di colpi in viale Jenner, lasciandola gravemente ferita. Miracolosamente sopravvissuta, invocò l’aiuto di Gesù prima di entrare in sala operatoria, ma rifiutò sempre di collaborare con la polizia per identificare i suoi assalitori. L’agguato rimane avvolto nel mistero, alimentando sospetti su quella sua anomala uscita notturna, vestita di bianco e con quasi un milione di lire nella borsa. La vita di Angela, con le sue contraddizioni e la sua profonda trasformazione, resta un simbolo di come anche la più oscura delle vite possa trovare la luce.

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