16.2 C
Milano
20. 09. 2024 01:52

Totò Schillaci è morto: fu eroe di Italia ’90 ma anche meteora a Milano con l’Inter

Il mondo dello sport è in lutto per la morte di Totò Schillaci, uno di quei nomi che hanno segnato la storia del calcio italiano, grazie alla sua esplosione durante i Mondiali del 1990.

Più letti

Il mondo dello sport è in lutto per la morte di Totò Schillaci, uno di quei nomi che hanno segnato la storia del calcio italiano, grazie alla sua esplosione durante i Mondiali del 1990. Tuttavia, c’è un capitolo meno noto della sua carriera, quello che lo vede indossare la maglia dell’Inter di Milano. Sebbene la sua avventura in nerazzurro non sia stata lunga o piena di successi memorabili, ha comunque rappresentato un momento significativo nella carriera del siciliano.

Totò Schillaci e l’Inter

Dopo l’exploit ai Mondiali del 1990, dove fu il capocannoniere del torneo con 6 reti, Schillaci divenne una figura di culto nel calcio italiano. La Juventus, la squadra in cui militava allora, vedeva in lui un giocatore da sfruttare anche sul mercato. Così, nel 1992, dopo due stagioni altalenanti a Torino, l’attaccante siciliano si trasferì all’Inter.

La scelta dell’Inter, una squadra ricca di talento e con ambizioni elevate, sembrava perfetta per Schillaci, che cercava di ritrovare quella forma che l’aveva reso una stella del calcio mondiale. A Milano, Totò trovò una squadra che stava cercando di rilanciarsi dopo un periodo di transizione e che puntava a riconquistare il trono del calcio italiano.

Stadio San Siro a Milano, Giuseppe Meazza, foto Zach Rowlandson per Unsplash, panino, champions League
Stadio San Siro a Milano, Giuseppe Meazza, foto Zach Rowlandson per Unsplash, panino

Totò Schillaci e le difficoltà in nerazzurro

Purtroppo, il passaggio all’Inter non andò come molti speravano. Schillaci, che era reduce da un infortunio al ginocchio, non riuscì mai davvero a integrarsi nella squadra e a trovare continuità. La concorrenza era feroce: l’Inter aveva in rosa giocatori come Ruben Sosa, Dennis Bergkamp e Alessandro Bianchi, e per Schillaci, che non era più quello dei Mondiali, trovare spazio divenne complicato.

Inoltre, il sistema di gioco nerazzurro e la pressione che si respirava all’interno del club non gli permisero mai di esprimere appieno il suo talento. Nella sua prima stagione, collezionò solo 12 presenze, segnando appena 1 gol. Questo fu un netto contrasto rispetto alle aspettative che si erano create attorno al suo arrivo.

Totò Schillaci a Milano

Se c’è un aspetto che va riconosciuto a Schillaci durante la sua parentesi milanese, è il suo rapporto con i tifosi. Nonostante le difficoltà sul campo, l’attaccante continuava a essere una figura molto amata dal pubblico. Il suo atteggiamento combattivo e la sua volontà di non arrendersi mai, nonostante i problemi fisici e le difficoltà di ambientamento, gli valsero il rispetto degli appassionati interisti. Milano fu anche un’occasione per Schillaci di maturare fuori dal campo. La pressione di una grande città e di una squadra prestigiosa come l’Inter lo aiutò a crescere, anche se i risultati sportivi non furono quelli sperati.

L’addio di Totò Schillaci

La stagione 1993-1994 segnò la fine dell’avventura di Totò Schillaci all’Inter. Dopo aver lottato con infortuni e mancanza di forma, decise di lasciare l’Italia per trasferirsi in Giappone, dove avrebbe giocato per il Jubilo Iwata, diventando uno dei pionieri del calcio italiano all’estero. Il capitolo giapponese della carriera di Schillaci fu sorprendentemente positivo. In un ambiente meno competitivo rispetto alla Serie A, riuscì a ritrovare il suo amore per il gioco e a giocare senza la pressione che aveva caratterizzato i suoi ultimi anni in Italia.

In breve

FantaMunicipio #2: ad ogni quartiere milanese la sua nuova sfida

Anche questa settimana in città si parla di grandi temi per ogni quartiere milanese, dall'eterna questione San Siro a...