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09. 10. 2024 06:33

Inchiesta ultras, atti trasmessi alla Figc: cosa rischiano Milan e Inter

La Procura federale della Figc valuterà le carte dell'inchiesta sulle curve milanesi che otto giorni fa ha portato a 19 arresti

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La Procura di Milano dovrebbe riuscire ad inoltrare, dopo una valutazione e una selezione degli atti, alla Procura federale della Figc alcune carte dell’inchiesta sulle curve milanesi che otto giorni fa ha portato a 19 arresti, azzerando vertici e sodali ultrà della Nord interista e della Sud milanista.

Inchiesta ultras, la palla passa (anche) alla Figc

Già lunedì della scorsa settimana, il giorno del maxi blitz, si era saputo che il procuratore federale della Figc, Giuseppe Chinè, aveva chiesto agli inquirenti milanesi gli atti di indagine non coperti da segreto per verificare eventuali condotte “rilevanti” per l’ordinamento sportivo, da parte delle due società o di loro tesserati. Da quanto si è appreso, la Procura, guidata da Marcello Viola, selezionerà i documenti utili per la giustizia sportiva e li inoltrerà a Roma la prossima settimana.

Inchiesta ultras: ecco chi sarà ascoltato dalla Procura

Intanto, nell’inchiesta coordinata dai pm della Dda Paolo Storari e Sara Ombra, condotta da Polizia e Gdf, saranno ascoltati l’allenatore nerazzurro Simone Inzaghi, il vicepresidente del club Javier Zanetti e il capitano del Milan Davide Calabria. Questi i primi tre testimoni, da quanto si è saputo, in relazione a contatti e presunte pressioni subite dagli ultras, per come è emerso dagli atti.

Inchiesta ultras
Inchiesta ultras

Audizioni, però, non ancora di fatto calendarizzate e, dunque, non è detto che si terranno entro la prossima settimana. Successivamente potrebbero essere sentiti, sempre come testimoni, il centrocampista interista Hakan Çalhanoglu e anche l’ex difensore nerazzurro, ora al Psg, Milan Skriniar.

Inchiesta ultras, cosa rischiano Milan e Inter

Che conseguenze disciplinari rischiano Inter e Milan? Sebbene le situazioni dei due club non siano identiche e vadano esaminate separatamente, al momento l’ipotesi più probabile sembra essere una multa significativa, piuttosto che una penalizzazione in classifica. Il primo comma dell’articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva stabilisce che «alle società è vietato contribuire, tramite finanziamenti o altri benefici, alla creazione o al mantenimento di gruppi organizzati o non organizzati di tifosi, salvo quanto previsto dalla legge statale vigente». Per questa infrazione, è prevista una sanzione pecuniaria che, per i club di Serie A, varia da 10mila a 50mila euro.

Il comma 10, invece, specifica che «ai tesserati è vietato intrattenere rapporti con esponenti o gruppi di tifosi che non facciano parte di associazioni convenzionate con la società. Queste convenzioni, redatte secondo le condizioni previste dall’art. 8 del D.L. n. 8/2007, convertito in legge con la L. n. 41/2007, devono essere convalidate dalla Federazione. In ogni caso, tali rapporti devono essere autorizzati dal delegato della società per i rapporti con la tifoseria». Se si viola questa disposizione, la sanzione prevista, come stabilito dal comma 9, ammonta a circa 20mila euro.

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