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13. 10. 2024 01:24

Milano, Greta Thunberg con i Fridays for future: «Lottiamo per l’ambiente e la Palestina»

La protesta si è estesa anche al sistema scolastico italiano, criticato per i tagli all’istruzione a favore delle spese militari

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Il corteo studentesco dei Fridays for Future è partito da largo Cairoli, a Milano, con un migliaio di studenti in marcia per la giustizia climatica, sociale e per la pace in Medio Oriente: in testa al gruppo, dietro lo striscione “Stop Genocide”, c’era Greta Thunberg, la giovane attivista svedese diventata simbolo della lotta per il clima. Greta, che indossava una kefiah in segno di solidarietà con la causa palestinese.

Greta Thunberg
Greta Thunberg (foto Gabriele Puglisi)

 

Milano, Greta Thunberg con i Fridays for future: cori contro il colonialismo e la guerra

Oltre a invocare la giustizia climatica, la protesta dove ha presenziato anche Greta Thunberg ha abbracciato altre questioni globali, in particolare la situazione in Palestina. Gli slogan contro il colonialismo e lo sfruttamento hanno dominato il corteo, con i giovani che denunciavano il conflitto israelo-palestinese e il bombardamento di territori nel Libano. La protesta si è estesa anche al sistema scolastico italiano, criticato per i tagli all’istruzione a favore delle spese militari.

Greta Thunberg razzo

Milano, Greta Thunberg con i Fridays for future: flash mob contro i finanziamenti delle aziende belliche

Uno dei momenti più intensi della manifestazione pacifica è stato il flash mob organizzato di fronte al Museo della Scienza e della Tecnologia. Gli studenti hanno esposto un razzo di cartapesta per denunciare i legami tra il museo e l’azienda Leonardo, che, secondo gli attivisti, utilizza fondi destinati alla ricerca tecnologica per la produzione di armi. Il museo ha risposto, precisando che Leonardo è solo una delle tante aziende che hanno collaborato agli allestimenti.

Un’altra America: la contestazione della figura di Cristoforo Colombo

Lungo il percorso del corteo, i giovani hanno anche voluto sfidare i simboli del colonialismo storico. In via Cristoforo Colombo, in occasione dell’anniversario della scoperta dell’America, alcuni manifestanti hanno coperto la targa stradale con la scritta “Via della Resistenza Indigena”.

Milano, Greta Thunberg con i Fridays for future: l’intervento di Greta al parco Baden Powell

La manifestazione si è conclusa al parco Baden Powell, dove Greta Thunberg è salita sul camion che ha guidato il corteo. Tra balli e cori, ha intonato lo slogan «From the river to the sea, Palestine free», prima di prendere la parola: «Viviamo in un’epoca caratterizzata da violenza, oppressione, genocidi, ecocidi e colonialismo. Tutte queste crisi sono interconnesse e stanno portando sofferenze inimmaginabili», ha proseguito l’attivista svedese nel suo discorso.

Milano, Greta Thunberg con i Fridays for future: la denuncia contro Israele e l’apartheid in Palestina

Nel suo discorso, Greta Thunberg ha attaccato duramente Israele, denunciando la situazione di apartheid che i Palestinesi vivono da decenni. Greta ha poi spostato l’attenzione sulla crisi climatica, sottolineando come il mondo stia ormai superando il limite di 1,5 gradi centigradi senza vedere concreti segnali di riduzione delle emissioni di gas serra. Thunberg ha ribadito che la lotta per la giustizia climatica è strettamente collegata a quella contro il colonialismo, l’estrattivismo e le industrie delle armi.

Milano, Greta Thunberg con i Fridays for future: la lotta è una questione di unamità

L’attivista ha poi chiarito la posizione del movimento Fridays for Future: «Non si può lottare per la giustizia climatica se si ignorano le sofferenze dei popoli colonizzati ed emarginati. La nostra lotta è una questione di umanità. Il silenzio è complicità, e noi non ci fermeremo finché non otterremo giustizia».

Il messaggio di Greta è stato chiaro: non si può separare la crisi climatica dalle altre crisi globali, e la giustizia climatica deve passare anche attraverso la lotta contro l’oppressione e il colonialismo. Una visione che ha risuonato forte tra i giovani manifestanti, che hanno promesso di continuare a far sentire la propria voce in difesa del pianeta e dei popoli oppressi.

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