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Milano
06. 10. 2024 15:10

Dal prossimo aumento dei biglietti alla mancanza di investimenti fino al progetto Milano NEXT, AlCobas svela tutti i motivi degli scioperi Atm

«Abbiamo chiesto ripetutamente al Sindaco di incontraci e discutere sul futuro del TPL, ma lui si è sempre rifiutato»

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Pensi di assistere ad una “manifestazione” per l’annosa questione legata alla linea 73 e invece ti ritrovi ad ascoltare le motivazioni dei continui scioperi dei lavoratori dell’Atm (il prossimo il 18 luglio). Tra i “Ridatecela” e i “Dov’è finita la 73” dei cittadini e comitati di quartiere per chiedere il ripristino integrale della linea 73, ecco Claudio Signore, sindacalista di AlCobas, raccontare la situazione (di parte) delle linee di superficie, delle scelte della politica aziendale di ATM sul futuro del TPL e a cosa si andrà incontro.

Claudio Signore AlCobas
Claudio Signore AlCobas

Scioperi Atm, AlCobas: «Sala si è sempre rifiutato di incontrarci»

Il sindacalista di AlCobas Claudio Signore, esordisce affermando che l’azienda proibisce scioperi durante la Fashion Week o Salone del Mobile, eventi che secondo Atm prescindono da qualsiasi forma di protesta giusta o sbagliata che sia. «Questo non è accettabile. Dopo 2 anni di lotte 9 scioperi per la questione salariale, se fossimo riusciti a scioperare in quelle giornate durante i suddetti eventi, avremmo sicuramente messo in condizione questa Amministrazione di ascoltarci e probabilmente risolvere i problemi. Noi abbiamo chiesto ripetutamente in questi due anni al Sindaco di incontraci e discutere sul futuro del TPL, ma lui si è sempre rifiutato».

Scioperi Atm, AlCobas: le “carrozzette” per il personale il primo taglio

«Un giovane assunto in ATM prende 1.250-1.300 euro per i primi 9 anni di lavoro. Deve avere un’auto che possa circolare in città perché, quando prendono servizio gli autisti non ci sono mezzi pubblici circolanti a quell’ora. Prima del 2001 c’erano le “carrozzette”, un servizio adibito per tutta la notte per il trasporto del personale. Quello delle “carrozzette” il primo taglio a causare un disagio notevole di organizzazione per raggiungere il posto di lavoro. Non trascurabile il problema di individuare una località abitativa e di munirsi di un mezzo idoneo per entrare nell’attuale area B. Tutto questo a fronte di un salario che non può coprire queste spese in una città come Milano».

Scioperi Atm, AlCobas: «EXPO ha tolto 250 milioni alla metrotramvia Milano-Limbiate»

«Abbiamo chiesto – continua il sindacalista AlCobas – all’azienda un aumento salariale netto mensile di 150 euro e di 350 euro nel sub contratto nazionale, quest’ultimo attualmente ancora in alto mare. Non è vero che non c’è carenza di autisti in ATM la questione ricade sulle scelte politiche aziendali, di dove voler investire questi soldi. Prendiamo l’esempio di Expo. Un’opera che durò sei mesi e tolse 250 milioni di euro destinati al rinnovo della metrotramvia Milano-Limbiate, eliminando così un’opera perenne al servizio dei cittadini. Attualmente è stata sostituita da autobus che vanno ad incrementare il traffico cittadino».

Scioperi Atm, AlCobas: ogni volta che apre una tratta della metro tagliano i mezzi di superficie

«Parliamo – prosegue il sindacalista AlCobas – dell’ultima intervista dell’Amministratore Delegato di ATM Arrigo Giana, dove dichiara che Milano sta bene e che in questa città dove si può far business e turismo. Quindi, stanno studiando di potenziare i mezzi nel fine settimana a discapito di quelli infrasettimanali. Chiamiamo questa operazione non rimodulazione del servizio, ma un taglio del servizio. Dall’inizio dell’anno hanno tagliato il 7% e a quello si aggiungono i tagli non programmi sul servizio di superfice per mancanza di personale.

L’azienda ha esaminato 1.000 potenziali candidati e ne hanno scelti 350, decidendo di pagargli il costo della licenza di guida. Forse nel 2025 dovremmo arrivare alla soluzione. Ma il problema dei tagli dei mezzi di superficie si presenta tutte le volte che viene aperta una nuova tratta di metropolitana».

Taglio dei mezzi di superficie a discapito dei fragili

Signore di AlCobas è un fiume in piena: «Vengono tagliate linee di superficie non tenendo conto della popolazione fragile che ha difficoltà nelle percorrenze dettate dalle fermate delle metropolitane. Un esempio su tuti quando fu aperta la M5 da Bignami a Garibaldi tagliarono 9 milioni di chilometri anche sulla linee di superficie che nulla c’entravano sull’asse percorsa dalla M5. Avrebbero potuto tagliare lungo il tracciato solo 4.5 milioni e mettere a disposizione i restanti 4.5 milioni da inserire nei quartieri e sarebbe stato un valore aggiunto, potenziando così il servizio. Giana ha solo parlato di business e turismo, non ha parlato di cittadini, come attraiamo nuovi utenti».

Scioperi Atm, AlCobas: il prezzo del biglietto aumenterà ancora

«Il costo del biglietto aumenterà ancora, ma una cosa che l’utenza non sa e che questi aumenti sono la copertura dei costi del canone che il Comune paga alle aziende private che gestiscono la costruzione della M5 E M4 fatto in project financing. Ovvero, il privato mette una piccolissima parte di quota e si prende la gestione per decenni del servizio e il Comune gli garantisce un canone annuo dei ricavi al di là indipendentemente dal ricavo della vendita dei titoli di viaggio».

Il progetto Milano NEXT è il motivo dei tagli al servizio

«In ogni caso – conclude Signore di AlCobas – ATM gode di una buona stabilità finanziaria tanto da ricomprarsi le azioni di M4 dai privati che la stavano ricostruendo. Atm sta facendo business usando milioni e milioni di soldi pubblici dei cittadini milanesi per aggredire il mercato all’estero, partecipare alle gare di appalto tradendo la missione di una azienda a totale proprietà pubblica che è quello di servire i cittadini.

Atm ha un progetto chiamato Milano NEXT di project financing dove gestirà il prossimo servizio di trasporto pubblico assieme a delle aziende private, che dovranno fare business che dovranno fare guadagno che toglieranno dai trasferimenti che ATM dà al Comune. Quindi il taglio al servizio dovuto alla mancanza di personale, in realtà è una precisa strategia che dal 2026 organizzerà gare per l’affidamento del servizio alla nuova azienda Milano NEXT, azienda pubblica privata in project financing. Esiste la forte volontà e missione di rimodulare l’intero servizio pubblico e ridurlo ai minimi termini, riducendo sempre il più possibile il personale».

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