Case vuote a Milano, città in continua evoluzione proprio come il suo mercato immobiliare. Recentemente, l’Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi (Aigab) ha condotto un’indagine che mette in luce il dibattito sugli affitti brevi e le case vuote nella città. Questo studio fornisce dati significativi che stimolano riflessioni e discussioni sulle dinamiche abitative milanesi.
Affitti brevi vs. affitti lunghi e case sfitte
Secondo i dati dell’Aigab, a Milano ci sono 19.271 appartamenti disponibili per affitti brevi. Questo numero rappresenta il 2,4% del totale degli alloggi in città. In confronto, gli appartamenti destinati agli affitti lunghi costituiscono il 22,6%, mentre le case sfitte rappresentano il 13,5% del patrimonio abitativo complessivo. Questi numeri evidenziano come, sebbene gli affitti brevi abbiano una presenza significativa, gli affitti lunghi e le case vuote a Milano continuino a dominare il mercato immobiliare.
Case vuote a Milano e la dinamica degli affitti online
L’analisi condotta da Inside Airbnb fornisce ulteriori dettagli sul fenomeno degli affitti brevi. Solo 7.446 appartamenti sono stabilmente online, equivalenti allo 0,9% del totale degli alloggi a Milano. Altri 10.000 appartamenti sono disponibili solo saltuariamente, dimostrando come l’utilizzo degli spazi per brevi soggiorni possa variare notevolmente. A Milano, ci sono circa 108.399 case vuote. Questo dato è stato calcolato in base alle percentuali fornite, dove le case destinate agli affitti brevi rappresentano il 2,4% del totale e quelle sfitte il 13,5% dell’intero patrimonio abitativo.
Il report dell’Aigab e le preoccupazioni del Sindaco Sala
L’Aigab ha recentemente presentato un report al Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sollevando interrogativi sull’impatto degli affitti brevi sul mercato immobiliare. Secondo il presidente dell’associazione, i dati dimostrano che gli affitti brevi hanno un impatto limitato sulla carenza di alloggi e sui prezzi elevati della città.
Il sindaco Sala ha espresso preoccupazioni riguardo all’aumento dei canoni di locazione a lungo termine, sottolineando la necessità di interventi per garantire l’accessibilità abitativa a Milano.
Le cause dell’aumento dei canoni
In risposta alle preoccupazioni del sindaco Sala, l’Aigab ha sottolineato che l’aumento dei canoni di locazione a lungo termine è influenzato da diversi fattori. Tra questi, l’aumento della domanda abitativa, il cambiamento delle esigenze degli inquilini e la scarsità di offerta giocano un ruolo più significativo rispetto agli affitti brevi.
Studenti e riadattamento del mercato
Un altro punto critico sollevato nel report riguarda la questione degli alloggi per studenti. Milano, essendo un importante centro accademico, vede una domanda crescente di alloggi da parte degli studenti. Tuttavia, l’influenza degli affitti brevi su questa categoria sembra essere limitata. Gli studenti spesso cercano alloggi in aree diverse da quelle preferite dai turisti, riducendo così la concorrenza diretta con gli affitti brevi.
Conclusioni: Sfide e prospettive future per il mercato immobiliare milanese
Le analisi dell’Aigab mostrano che la questione degli affitti brevi a Milano è complessa e richiede una valutazione approfondita. Mentre le richieste di interventi normativi continuano a crescere, è fondamentale considerare anche altre variabili che influenzano il mercato immobiliare, come le case vuote e le esigenze abitative in evoluzione.
La necessità di una visione olistica è evidente. È necessario sviluppare strategie mirate per affrontare efficacemente le sfide attuali e future del settore. Solo attraverso un approccio integrato e coordinato sarà possibile garantire un equilibrio tra gli affitti brevi e quelli lunghi, migliorando al contempo la disponibilità di alloggi accessibili per tutti i cittadini milanesi.
