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30. 06. 2024 22:26

Elezioni Europee 2024: il primo vincitore è il partito del non voto a Milano

Il dato complessivo rimane preoccupante, i perché di questa disaffezione dei cittadini

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Il weekend di elezioni europee 2024 appena concluso a Milano ha portato alla luce una realtà inquietante: il vero vincitore di queste elezioni europee è stato il partito del non voto. Con un’affluenza di solo il 50,8%, il dato parla chiaro: un elettore su due è rimasto a casa. Questo fenomeno dell’astensionismo non è nuovo, ma quest’anno ha raggiunto proporzioni allarmanti, soprattutto se confrontato con il 63% di affluenza registrato nelle elezioni europee del 2019.

Elezioni europee 2024, l’analisi dei numeri dei votanti a Milano e provincia

A seggi appena chiusi, i primi dati rivelano una partecipazione elettorale che segna un netto calo rispetto agli anni precedenti. In Lombardia, la presenza delle elezioni comunali in 961 Comuni ha aiutato a mantenere l’affluenza al 55%, un dato comunque inferiore al passato. Milano, tuttavia, ha visto solo poco più della metà degli elettori recarsi alle urne.

I numeri delle ultime due votazioni europee a Milano mostrano un calo costante: 58,70% di affluenza nel 2019 e 60% nel 2014. Le elezioni politiche del 2022 avevano visto un’affluenza del 68%, ma le comunali del 2021 e le regionali del 2023 hanno fatto registrare rispettivamente il 47,7% e poco più del 42%. Questi dati evidenziano una crescente disaffezione verso la politica tra i cittadini milanesi.

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La campagna elettorale e l’astensionismo

Nonostante gli sforzi dei politici per incentivare la partecipazione, con figure di spicco come Matteo Salvini, Ignazio La Russa, Cecilia Strada e Letizia Moratti che hanno invitato i cittadini a votare, l’astensionismo ha prevalso. L’invito a recarsi alle urne ha avuto un effetto limitato, come dimostrato dalle sezioni semi deserte durante gran parte del weekend.

Nicola Grillo, rappresentante di lista per Fratelli d’Italia, ha commentato la situazione, sottolineando che un leggero recupero domenica pomeriggio ha evitato un risultato ancora peggiore. Tuttavia, il dato complessivo rimane preoccupante.

Le prime proiezioni e risultati

Secondo gli exit poll nazionali di queste elezioni europee 2024, Fratelli d’Italia risulta il primo partito con una forbice tra il 26% e il 30%, seguito dal Partito Democratico con il 21%-25% e dal Movimento 5 Stelle con il 10%-14%. A livello locale, a Bergamo, il centrosinistra con Elena Carnevali sembra avviato a vincere al primo turno con una percentuale tra il 53% e il 57%, mentre Andrea Pezzotta del centrodestra si attesta tra il 39% e il 43%.

Anche a Milano, i primi risultati non ufficiali indicano un calo significativo della Lega, che passa dal 27,39% delle europee 2019 a circa il 10%. Questo drastico calo è simbolo della crisi di consensi del partito, evidenziata anche dal voto del fondatore Umberto Bossi, che ha scelto Forza Italia.

Le cause dell’astensionismo

Le ragioni dietro l’elevato tasso di astensionismo sono molteplici e complesse. In parte, può essere attribuito alla crescente disillusione verso la politica e alla percezione di inefficacia delle istituzioni europee. Inoltre, la frammentazione del panorama politico e la mancanza di una leadership carismatica possono aver contribuito al disinteresse degli elettori.

Un altro fattore è la percezione che le elezioni europee abbiano un impatto limitato sulla vita quotidiana dei cittadini. Molti elettori potrebbero non vedere una connessione diretta tra il loro voto e le politiche implementate a livello europeo, portandoli a considerare queste elezioni meno rilevanti rispetto a quelle nazionali o locali.

La sfida per i partiti

Il calo dell’affluenza rappresenta una sfida significativa per tutti i partiti. Devono trovare modi efficaci per riconnettersi con gli elettori e ristabilire la fiducia nella politica. Questo richiede un impegno a lungo termine per affrontare le preoccupazioni dei cittadini e dimostrare che la partecipazione politica può fare la differenza.

Per il Partito Democratico, che ha registrato una crescita a livello nazionale, mantenere il primo posto a Milano è un risultato positivo, ma deve essere visto nel contesto di un’ampia disaffezione elettorale. La sfida è ora quella di tradurre questo successo in un impegno concreto per rispondere alle esigenze degli elettori e coinvolgere una base più ampia di cittadini.

Conclusione

Le elezioni europee 2024 hanno messo in luce una preoccupante tendenza verso l’astensionismo, con solo il 50,8% degli elettori milanesi che si sono recati alle urne. Questo fenomeno rappresenta una sfida significativa per tutti i partiti politici e richiede un impegno congiunto per riconnettersi con gli elettori e ristabilire la fiducia nella politica.

Il Partito Democratico, nonostante il contesto di disaffezione generale, è riuscito a mantenere il primo posto a Milano, ma deve ora affrontare la sfida di coinvolgere una base elettorale più ampia e di rispondere alle esigenze dei cittadini. Solo attraverso un impegno concreto e continuo sarà possibile invertire la tendenza dell’astensionismo e rafforzare la partecipazione democratica.

Elezioni europee 2024, tutti i numeri di Milano: vince Giorgia Meloni, bene anche Vannacci

Milano si conferma un capitolo a parte: il città il Pd è primo partito con il 31,38% dei voti seguito da Fratelli d’Italia al 21,73 e da Alleanza Verdi Sinistra al terzo posto, oltre il 10%, seguito da Forza Italia all’8,87 e la Lega al 6,13 superata anche da Azione (6,64) e Stati Uniti d’Europa (6,37).

A livello di singoli, Roberto Vannacci ha ottenuto 113 mila preferenze in Lombardia (176.622 nella circoscrizione Lombardia-Veneto), bene anche l’ex sindaco di Bergamo Giorgio Gori (Pd), secondo in regione per preferenze (161.945), seguito dalla collega di partito Cecilia Strada, con 157.638. la capolista della Lega, Silvia Sardone, si è fermata a quota 68.412 voti (di cui 55.101 in Lombardia). Exploit di Alleanza Verdi Sinistra a Milano città con la capolista Ilaria Salis (21.271 voti). È Giorgia Meloni, con 48.436 preferenze, capolista di Fdi, la più votata a Milano città. Nel Pd, dietro Strada arriva Pierfrancesco Maran con 22.890 preferenze; a seguire Carlo Fidanza (FdI, 7mila preferenze), l’ex sindaca Letizia Moratti (7.464 preferenze) e Antonio Tajani (11.037 voti).

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