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21. 09. 2024 05:20

Federica Masolin al timone della Champions League nella sua amata città: «Milano, sei tutto quello di cui ho bisogno»

Dopo aver girato il mondo con la Formula 1, il volto simbolo di Sky Sport ora può viversi al meglio Milano: «Il mio porto sicuro». Mi-Tomorrow l’ha scelta per il premio Zapping Parade

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Federica Masolin è ormai ospite fissa nelle case dei milanesi. E lo sarà ancora di più quest’anno da conduttrice di Sky per la nuova Champions League, con Inter e Milan protagoniste. Negli ultimi dieci anni, con la Formula 1 prima e il calcio poi, la trentanovenne giornalista meneghina è diventata uno dei volti più apprezzati del piccolo schermo, tanto da meritarsi il premio Zapping Parade di Mi-Tomorrow.

Federica Masolin: «Con Milan e Inter credo che poche città del mondo possano fregiarsi di avere due club così»

Che cosa significa per te ricevere questo premio?
«E’ qualcosa di speciale, mi rende molto orgogliosa e onorata perché riceverlo dalla mia città, dalla città che amo e soprattutto dalla città che offre tanto anche a livello di professionisti è qualcosa di unico per me».

Che cosa ha rappresentato per te Milano in questi ultimi dieci anni?
«Sono stati anni nei quali ho girato il mondo con la Formula 1, quindi Milano è stato il mio porto sicuro, è stato il luogo nel quale sentirmi bene, sentirmi ovattata nelle mie cose».

Quest’anno comincia un’altra sfida che è quella della nuova Champions League: che cosa cambia?
«Personalmente potrò stare un po’ di più a Milano perché viaggiando meno sarò un pochino più a casa. Professionalmente, è una sfida sicuramente molto bella, interessante, anche perché è un cambio epocale. La possibilità di avere cinque italiane in campo è qualcosa di unico. Due sono milanesi, tra l’altro, quindi è ancora più bello perché le avremo qui vicino nelle grandi serate che non racconteremo, principalmente dallo studio. È un modo di mettersi nuovamente in gioco nel raccontare qualcosa di nuovo perché anche questa Champions, nei suoi cambiamenti, è ancora da metabolizzare. Ho sempre l’idea di cercare di essere l’occhio di chi ci guarda dal divano e quindi portare il telespettatore a scoprire l’emozione che noi, che viviamo in prima persona certi eventi, abbiamo il privilegio di poter provare».

Hai parlato di Milan e Inter che hanno cominciato due stagioni molto diverse però Milano è sempre con loro la città numero uno del calcio mondiale?
«Per me lo è sicuramente. I miei primi ricordi legati del calcio sono legati al Milan e all’Inter, quindi non potrei dirti diversamente. Però credo che anche per blasone, poche città del mondo possano fregiarsi di avere due club così, che stanno vivendo momenti diversi, ma sono sicura che l’Europa possa tirare fuori il meglio da entrambi. Da una parte c’è l’inter che dopo la seconda stella vorrà tornare anche in Europa a togliersi delle belle soddisfazioni e dall’altra il Milan che ha trovato nei suoi anni d’oro la massima espressione nel grande calcio continentale, quindi sono sicura che anche la musichetta della Champions farà bene ai rossoneri».

C’è qualcosa che non abbiamo ancora capito secondo te del regolamento della nuova Champions?
«Non so, io ho fatto tanti di quei tutorial che mi sembra tutto semplice: classifica unica, non più 32 ma 36 squadre, le prime 8 passano direttamente agli ottavi, le ultime 12 vengono eliminate da ogni competizione UEFA, quelle che restano nel mezzo faranno i i playoff che vanno a completare quello che è il tabellone tennistico…. Il bello è che vale tutto, dai gol al singolo punto».

Come vedi invece il domani della città?
«Io vedo in generale un bel futuro, perché è una città europea. E’ una città che si apre anche al racconto di se stessa e all’accoglienza di tanti turisti, tante persone che vogliono conoscere anche il nostro modo di essere. Milano ha un bel futuro se si mettono a posto delle piccole cose».

Ecco, quale aspetto credi vada migliorato?
«Non so se sono banale ma forse un po’ la sicurezza. Ultimamente, si sentono troppe cose brutte legate a questo aspetto, con le ragazze che la sera non si sentono sicure di tornare a casa da sole… Questo non mi piace perché credo che sia fondamentale la libertà di vivere in una città che è a misura d’uomo: Milano è grande ma non è immensa. Io penso che la sicurezza sia la base per godersi una città bella come la nostra, vivibile e raggiungibile in tutti i suoi angoli molto facilmente».

Tre cose invece che non fanno staccare Federica Masolin da Milano?
«La famiglia in primis. Il fatto che sia una città vitale, che va veloce, che ti dà sempre qualcosa da fare, che sia un concerto, un ristorante, una mostra. E poi che è una città molto ben connessa col mondo».

Quando ci siamo sentiti tre anni fa hai detto che solo Milano ti faceva sentire completa: è ancora così o è cambiato qualcosa?
«Ti direi ancora di sì perché veramente è il mio posto sicuro. Quando sono qui ho tutto quello che mi serve per dire che ho una vita meravigliosa. Ho un bel lavoro, una bella famiglia, una bella casa, begli amici. Come dicevo, se ho voglia di prendere un aereo per partire lo posso fare sempre. Sì, ho tutto quello che mi serve qua».

 

Federica Masolin, chi è

Nata e cresciuta a Milano, Federica Masolin è ormai il volto di Sky Sport. Tutto è cominciato, dopo la laurea in lettere moderne all’Università Cattolica del Sacro Cuore, con uno stage presso l’emittente satellitare nel 2005. Tanto calcio e volley nei suoi primi anni, senza dimenticare le esperienze olimpiche, dimostrando competenza a 360 gradi. Nel 2014 il passaggio alla Formula 1, diventandone la donna simbolo per Sky e non solo. Lo scorso anno il ritorno al calcio come conduttrice per la Champions League. A lei Mi-Tomorrow consegnerà il premo Zapping Parade.

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