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18. 10. 2024 12:18

Le dimissioni dei cinquantenni: le motivazioni alla base degli addi di massa

Oltre al burnout un altro fattore critico è rappresentato da chi pur avendo raggiunto l'età della pensione continua a lavorare attraverso contratti di collaborazione o consulenza

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Le dimissioni dei lavoratori over 50, o “senior”, stanno aumentando significativamente, e la cosiddetta crisi dei cinquant’anni non è l’unica responsabile. La pressione per mantenere alte prestazioni lavorative è una delle principali cause. Questo stress continuo spesso sfocia nel burnout, una condizione di esaurimento fisico e mentale legata a uno stress lavorativo cronico e persistente. L’ambiente lavorativo moderno richiede una performance costante, e per molti senior, questo livello di stress diventa insostenibile.

Blocco della crescita

Un altro fattore critico è rappresentato dai pensionati che, pur avendo raggiunto l’età della pensione, continuano a lavorare attraverso contratti di collaborazione o consulenza. Questa situazione impedisce ai senior di avanzare nelle loro carriere o di trovare nuove opportunità all’interno della stessa azienda. I posti che potrebbero essere liberati per i lavoratori più giovani o per i senior sono occupati da ex dipendenti che, sebbene in pensione, continuano a mantenere un piede nell’azienda.

La preferenza per le figure junior

Le aziende tendono a preferire l’assunzione di lavoratori junior, che sono meno costosi rispetto ai senior. Questa preferenza economica spesso porta a una scelta di risorse umane che privilegia l’inesperienza rispetto all’esperienza. Anche se il ruolo vacante sarebbe più adatto a un senior, le aziende optano per risparmiare sui costi del personale, mantenendo in organico lavoratori già in pensione come consulenti.

Dimissioni, un trend in crescita

Il fenomeno delle grandi dimissioni, scoppiato durante la pandemia, sembra essersi arrestato per i lavoratori più giovani a Milano e in Lombardia. Tuttavia, per gli over 50, le dimissioni volontarie continuano a crescere nel 2024 rispetto all’anno precedente. Questo aumento si osserva anche nei licenziamenti per motivi economici, che colpiscono principalmente i contratti a tempo indeterminato. I dati della Uil Lombardia mostrano un contesto economico in rallentamento e una crescente precarizzazione dei rapporti di lavoro.

Incremento dei licenziamenti tra i senior

Nel primo trimestre del 2024, in Lombardia, i licenziamenti tra gli over 51 sono stati 7.506, con un aumento di 778 unità rispetto al 2023. Anche nel milanese, i licenziamenti di lavoratori senior sono aumentati di 389 unità, passando da 3.283 nel 2023 a 3.672 nel 2024. Al contrario dei lavoratori più giovani, le dimissioni volontarie tra i senior continuano a crescere. Nel primo trimestre del 2024, le dimissioni in Lombardia sono aumentate di 325 unità rispetto all’anno precedente, con un totale di 25.864 dimissioni. Nel milanese, l’aumento è stato di 304 unità.

Analisi e riflessioni sulle dinamiche lavorative

I lavoratori over 50 rappresentano l’unica fascia d’età che continua a registrare un aumento delle dimissioni volontarie. Questo trend sottolinea la necessità di un’analisi approfondita delle dinamiche lavorative e delle politiche aziendali che spingono i senior a lasciare il posto fisso. La preferenza delle aziende per i lavoratori junior e la permanenza dei pensionati in azienda sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono a questo fenomeno, rendendo urgente un ripensamento delle strategie di gestione del personale per evitare la dispersione di competenze preziose.

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