Non si contano più ormai le situazioni di grande disagio che vive la scuola a Milano. Ormai i genitori milanesi, quando pianificano il loro mese di settembre, sanno che dovranno organizzarsi considerando che il tempo pieno, per i loro bambini, non sarà assicurato, con la coda di disagi e spese che questa situazione comporta.
In alcune scuole, quindi, i genitori hanno cominciato a trovare soluzioni fai da te. Alla scuola primaria Morosini, per esempio, una volenterosa rappresentante dei genitori ha impiegato un anno per proporre e organizzare una soluzione per le prime due settimane di scuola, con una cooperativa che ha gestito i pomeriggi scoperti dall’attività didattica per le solite mancanze di assegnazioni di ruolo e varie ed eventuali.
Scuola a Milano, quanti nodi da risolvere
Non parliamo poi dell’annosa questione di insegnanti ed educatori di sostegno: clamorosamente, ogni anno, quanto previsto (in termine di ore e personale) da Comune e scuole è sempre, puntualmente, inferiore alle necessità. Da fuori Milano, nella bergamasca, arriva un altro esempio di fai da te, con i genitori di un ragazzo autistico che a loro spese hanno fornito ai docenti il supporto di un esperto. Nel frattempo la politica milanese continua a ripetere i soliti mantra dell’inclusività.
La scuola sarebbe il primo passo dell’inclusione eppure ogni anno gli stessi problemi. Infine, rischia di chiudere l’Omero, l’unico liceo classico di periferia milanese: basterebbe questa notizia per descrivere che stiamo diventando una città sempre più escludente, altro che inclusione.