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17. 10. 2024 01:24

Regina De Albertis a Milano? La carta del centrodestra per Ambrogino d’oro ed elezioni comunali

De Albertis è tra i nomi più discussi all'interno del centrodestra come potenziale candidata sindaco per le elezioni comunali del 2027

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Una Regina in corsa per l’Ambrogino d’oro: si tratta di Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance e direttrice tecnica dell’azienda di famiglia, Borio Mangiarotti. La sua candidatura per la prestigiosa onorificenza civica è stata proposta dal consigliere comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico.

Regina De Albertis a Milano: i piani del centrodestra milanese

Nella lettera indirizzata alla presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi, De Chirico ha elogiato «la visione lungimirante e la capacità di coniugare tradizione e innovazione» di De Albertis, sottolineando anche la sua attenzione alla sostenibilità ambientale. De Albertis è infatti la prima donna alla guida dell’associazione degli imprenditori edili milanesi, e per questo il consigliere forzista la descrive come «un modello di leadership femminile in un settore storicamente dominato dagli uomini».

Regina De Albertis
Regina De Albertis

Oltre al settore edilizio e alla candidatura per l’Ambrogino, De Albertis, laureata in ingegneria presso il Politecnico di Milano, è tra i nomi più discussi all’interno del centrodestra come potenziale candidata sindaco per le elezioni comunali del 2027. La proposta per la Civica benemerenza – un riconoscimento che viene assegnato ogni anno il 7 dicembre, in occasione della festa del patrono di Milano – potrebbe quindi essere interpretata anche come un segnale di pressione politica affinché l’imprenditrice prenda in considerazione un futuro impegno a Palazzo Marino.

Tuttavia, uno scenario del genere non è affatto certo. Finora, De Albertis ha sempre respinto l’idea di un suo diretto coinvolgimento in politica, soprattutto a causa del grande conflitto di interessi che dovrebbe affrontare. Per una delle più importanti imprenditrici edili della città, governare Milano potrebbe sollevare interrogativi su decisioni legate a progetti urbanistici e scelte personali. A ciò si aggiungerebbe il potenziale conflitto con la gestione della sua azienda, Borio Mangiarotti.

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