Chiara Ferragni potrebbe chiudere i suoi uffici a Milano. La sede principale dell’influencer, situata in via Turati 24-26, sembra essere destinata alla dismissione, sebbene non ci sia ancora nulla di ufficiale. La notizia è stata diffusa dal giornalista Gabriele Parpiglia sui suoi profili social. Dopo le indiscrezioni sulla chiusura del negozio di Milano e l’ipotetica chiusura anche di quello di Roma in via del Babuino, Parpiglia parla di “primi licenziamenti” e di “uffici svuotati”, pubblicando una foto che confermerebbe le sue affermazioni.
Chiara Ferragni, le voci
«Quello che vedete nella foto – scrive il giornalista e conduttore su Instagram – è una stanza di uno degli uffici in chiusura di Chiara Ferragni Collection, dove si svolgono attività legate allo sviluppo del prodotto. Alcune stanze sono state date in affitto, altre chiuse. E arrivano i primi licenziamenti ‘eccellenti’ come l’allontanamento della direttrice della comunicazione».
Chiara Ferragni, gli uffici
Secondo Parpiglia, per i dipendenti licenziati sarà difficile trovare una nuova collocazione, nonostante l’importante nome dell’azienda Ferragni nel loro curriculum. Lo scorso anno, il marchio era pronto per la quotazione in borsa, ma tutto è cambiato con gli eventi di dicembre 2023, che hanno inevitabilmente influenzato la situazione. Alla base della possibile chiusura o ridimensionamento ci sarebbe il calo delle vendite dei prodotti CF Collection.
Chiara Ferragni, le uova pasquali
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha concluso l’indagine avviata lo scorso gennaio sulle comunicazioni commerciali riguardanti le uova pasquali firmate Chiara Ferragni, vendute durante le festività del 2021 e 2022. L’inchiesta ha coinvolto le società Fenice S.r.l., TBS Crew S.r.l. e Sisterhood S.r.l., tutte riconducibili all’influencer Chiara Ferragni, oltre alla Cerealitalia Industrie Dolciarie S.p.A., titolare del marchio “Dolci Preziosi”. La vendita delle uova era legata a un’iniziativa benefica a favore dell’impresa sociale “I Bambini delle Fate”.