Dal 2007 al 2023, il Comune di Milano ha visto un incredibile aumento dei ricavi derivanti dall’affitto della Galleria Vittorio Emanuele II. In soli 16 anni, il guadagno è passato da 8,2 milioni di euro a una proiezione di 80 milioni per il 2024. Questo straordinario incremento testimonia la capacità del Comune di valorizzare uno dei luoghi più iconici della città, trasformandolo in una risorsa economica di primo piano.
Affitto della Galleria Vittorio Emanuele: il paradosso
Se si guarda al quadro nazionale, la differenza è sconcertante, soprattutto pensando ai ricavi provenienti dalle spiagge, in questo momento un tema all’ordine del giorno. Gli 8.300 chilometri di coste italiane, frequentati ogni estate da milioni di turisti, generano per lo Stato un introito di appena 115 milioni di euro all’anno. Questo dato appare quasi ridicolo se confrontato con gli 80 milioni annui che Milano incassa per i 4.615 metri quadrati della Galleria Vittorio Emanuele II. Un paradosso.
Affitto della Galleria Vittorio Emanuele: una strategia vincente
Dietro a questi numeri impressionanti, non c’è magia, ma una strategia pragmatica e ben studiata. Dal 2007, anno in cui i ricavi erano ancora relativamente modesti, il Comune ha saputo valorizzare progressivamente uno dei simboli di Milano. Questa crescita è il risultato di una gestione oculata e di una visione a lungo termine, che ha permesso di far lievitare i ricavi dell’affitto della Galleria Vittorio Emanuele fino a raggiungere cifre da capogiro.
