Nella mattinata di venerdì 2 agosto l’ex deputato dei Verdi, Stefano Apuzzo, insieme ad Annalista Portioli, volontaria attiva in Medio Oriente, hanno messo in atto una protesta in Galleria Vittorio Emanuele II. Dopo essere saliti ai gruppi consiliari, hanno trovato una finestra aperta e hanno srotolato una gigantesca bandiera palestinese di circa 12 metri.
La bandiera della Palestina in Galleria Vittorio Emanuele II
I due arrivisti hanno anche urlato slogan contro le politiche di Benjamin Netanyahu e per fermare il massacro in corso a Gaza. La comparsa della grande bandiera ha suscitato un applauso dalla folla presente nella galleria sottostante. Tuttavia, l’entusiasmo si è presto trasformato in sonori fischi quando gli agenti di sicurezza sono intervenuti per rimuovere la bandiera.
Galleria Vittorio Emanuele II, le parole di Apuzzo
Non è la prima volta che Apuzzo si fa notare per azioni simili. Nei mesi scorsi, aveva issato la bandiera palestinese sul balcone principale della Camera dei Deputati, affacciato su Piazza Montecitorio, e sulla facciata del Duomo di Milano: «Vogliamo ribadire con forza la nostra richiesta al governo italiano: non inviare più armi a Tel Aviv, come quelle prodotte da Oto Melara e Leonardo, che vengono impiegate nel massacro in corso», ha spiegato Apuzzo.
«Chiediamo il riconoscimento dello Stato di Palestina, come già fatto da diversi Paesi europei. Il genocidio a Gaza avviene con armi americane e italiane, e la bandiera palestinese, simbolo di resistenza contro il colonialismo occidentale, incute timore. In questi dieci mesi di massacri a Gaza, non abbiamo sentito una sola parola di condanna o di pietà da parte delle comunità ebraiche di Roma e Milano, da sempre allineate con l’ultradestra, tanto da eleggere una portavoce con Fratelli d’Italia. Tuttavia, ogni minimo sventolio della bandiera palestinese viene puntualmente condannato», conclude Apuzzo.
