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09. 10. 2024 04:22

Uccise la vicina di casa, va a processo: Livrieri doveva essere in una Rems

L'uomo doveva trovarsi in una Rems, una residenza per le misure di sicurezza: non ci andò per mancanza di disponibilità, nonostante i ripetuti solleciti

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È stato mandato a processo in Corte d’assise a Milano, con prima udienza fissata per il 2 dicembre, Domenico Livrieri, 46 anni, accusato di aver ucciso la vicina di casa Marta Di Nardo, 60enne e il cui cadavere era stata trovato il 20 ottobre dello scorso anno, dopo due settimane dalla sua scomparsa, nell’abitazione dell’uomo in via Pietro Da Cortona.

Livrieri a processo: il racconto di quel giorno

Il corpo era stato tagliato in due e nascosto sopra un soppalco. A disporre il rinvio a giudizio è stato il gup di Milano Fabrizio Filice, a seguito delle indagini dei carabinieri e del pm Leonardo Lesti. Come aveva ricordato il gip Alessandra Di Fazio nell’ordinanza con cui aveva convalidato l’arresto e disposto il carcere, il 46enne era già finito in un istituto penitenziario nel luglio 2021 per violenza sessuale e lesioni.

Pochi mesi dopo, però, la misura era stata sostituita con quella della libertà vigilata e nel marzo 2022 con quella della Rems, ossia una residenza per le misure di sicurezza. L’uomo, per il quale era stato accertato un vizio parziale di mente, non era mai riuscito, però, ad andare nella struttura per mancanza di disponibilità, nonostante i ripetuti solleciti del pm alle autorità di competenza. Dalle indagini era emerso che Livrieri aveva prelevato 170 euro dal bancomat della vittima dopo l’omicidio.

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Livrieri, dove eravamo rimasti (23 ottobre 2023)

Domenico Livrieri, accusato di avere ucciso la vicina di casa Marta Di Nardo e di averne tagliato in due il corpo per poi nasconderlo in casa, deve rimanere in carcere. A stabilirlo è il gip di Milano Alessandra Di Fazio, che ha convalidato l’arresto del 46enne. L’avvocato Diego Soddu, difensore dell’uomo, aveva chiesto una misura di custodia cautelare in un luogo di cura, in quanto l’indagato soffre di problemi psichiatrici ed era già in carico a un Cps. Il gip ha disposto anche che i servizi psichiatrici del carcere «aggiornino costantemente» il giudice «sulle sue condizioni psicofisiche», in attesa che venga disposta una «nuova perizia sulla capacità di intendere e di volere».

Omicidio
Omicidio

Livrieri avrebbe dovuto essere in una Rems

L’uomo avrebbe dovuto, infatti, trovarsi in una Rems, una struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi. Nella struttura, però, non ci è mai andato per «mancanza di disponibilità – scrive il gip Alessandra Di Fazio nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’omicidio -, nonostante i ripetuti solleciti del pm alle autorità di competenza».

Per Livrieri altri precedenti: violenza sessuale e sequestro di persona

Livrieri, infatti, oltre a reati contro il patrimonio, ha due precedenti specifici per violenza sessuale e sequestro di persona: per quest’ultimo era stato condannato in abbreviato a 2 anni e otto mesi di reclusione. Il 5 luglio del 2021, per il reato di violenza sessuale e lesioni, era stata disposta nei suoi confronti la misura della custodia cautelare in carcere, poi sostituita a settembre dello stesso anno con la misura della libertà vigilata, a sua volta sostituita a marzo del 2022 con quella della Rems, mai eseguita.

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