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30. 06. 2024 07:07

La comunità ebraica boicotta il Milano Pride: «Clima di odio, temiamo aggressioni»

La presa di posizione di Keshet Italia, organizzazione ebraica queer che quest'anno non scenderà in piazza

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«L’uso della parola genocidio da parte di chi organizza un Pride é assolutamente fuori luogo». Lo sottolinea Raffaele Sabbadini, presidente di Keshet Italia, organizzazione ebraica queer che ha deciso di non partecipare al Milano Pride di sabato, per timori di aggressioni in seguito a «un clima di odio» che è andato crescendo dopo il 7 ottobre. Uno dei temi del Pride di Milano sarà ‘Cessate il fuoco a Gaza’ e Alice Redaelli, presidente di Cig Arcigay Milano ha parlato solo pochi giorni fa in una intervista di come sia «fondamentale prendere posizione sul genocidio che si sta verificando a Gaza».

Milano Pride senza comunità ebraica: «Non siamo tranquilli»

Al Bergamo Pride «abbiamo sentito ‘non saranno gradite le bandiere Israeliane’ ma questo è fare disinformazione e razzismo – ha proseguito Sabbadini nel corso di una conferenza stampa a Milano, spiegando che sulle bandiere che l’associazione porta al Pride c’è la stella di David ma non rappresentano lo Stato di Israele -. Una posizione di questo genere può degenerare in razzismo. Ci siamo sentiti esclusi e per questo alla fine abbiamo deciso di non partecipare, perché quest’anno non possiamo essere tranquilli nello stare nel Pride e rivendicare le nostre identità come gli altri. Dovrebbe essere il posto dell’inclusività, ma noi ci siamo auto esclusi».

Milano Pride Square 2023, coppia gay
Milano Pride

Nahum: «Il Comune ritiri il patrocinio al Milano Pride»

Il consigliere comunale di Azione Daniele Nahum, che non parteciperà al Pride, ha chiesto al sindaco Giuseppe Sala e al Comune «di ritirare il patrocinio all’evento, così come ha fatto l’ex sindaco di Bergamo Gori». Nemmeno Alessandro Cecchi Paone sarà alla sfilata sabato, «non saró al Pride di Milano – ha concluso -, come non sono stato a quello di Roma, sarò a Napoli dove al momento non c’è nessuna indicazione programmatica contro il mondo ebraico».

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Scalfarotto: «Questo è antisemitismo»

«Sono sempre stato al Pride di Milano, dal 1992, e ho sempre sfilato nell’ultima parte del corteo, ma se non ci sono gli ebrei io al Pride non ci vado». Lo ha spiegato il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto nel corso della conferenza stampa promossa da Keshet Italia. «Se Keshet deciderà di andarci, ci andrò con loro, così come ero con la Brigata ebraica il 25 aprile – ha aggiunto -. Chiamiamolo antisemitismo, questa cosa la trovo di una gravità inaudita».

«La comunità Lgbt dovrebbe essere iper solidale con la comunità ebraica e sua prima sostenitrice, soprattutto nel Pride – ha proseguito -, che significa orgoglio, cioè l’orgoglio di essere sè stessi, il luogo dove si va a dire ‘sono ciò che sono’. Inoltre Israele é l’unico paese del Medio Oriente dove i gay non vengono ammazzati. Se in una manifestazione come il Pride la comunità ebraica non si sente al sicuro non è al sicuro nessuno – ha concluso -, questa cosa è insopportabile, il fatto che qualcuno debba avere paura di andare a sfilare».

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