Dove finiscono i soldi delle multe? A Milano, la gestione di 600 edifici pubblici, tra uffici, servizi e scuole, richiede un grande dispendio di energia per l’illuminazione, il riscaldamento in inverno e il raffrescamento in estate. A ciò si aggiungono 136 mila lampioni da accendere ogni sera. Fino al 2020, questa spesa si aggirava attorno ai 70 milioni di euro all’anno. Tuttavia, con l’impennata dei costi di gas ed elettricità a partire dalla fine del 2021 e nel 2022, il bilancio del Comune ha rischiato di essere compromesso.
Multe, i conti
Analizzando il rendiconto di bilancio degli ultimi due anni, emerge una misura straordinaria adottata per far fronte a questa emergenza: grazie a una disposizione del “decreto aiuti” del governo Draghi, Palazzo Marino ha destinato parte degli incassi delle multe al pagamento delle bollette. Nel 2022 sono stati impiegati circa 16 milioni di euro a questo scopo, e altri 13,4 milioni nel 2023. Questo corrisponde a circa il 10% dei 147 milioni di euro complessivi incassati dalle multe nel 2023, il che significa che per ogni 10 euro di multa pagata, un euro è stato utilizzato per coprire i costi energetici della città, come il riscaldamento delle scuole e l’illuminazione stradale.
Multe, il 2024
Nel 2024, tuttavia, le norme non permetteranno più l’uso di questi fondi per il pagamento delle bollette, anche se i costi dell’energia sembrano essersi stabilizzati. Il rischio di squilibri nel bilancio del Comune è emerso chiaramente all’inizio del 2022, quando la spesa per elettricità e gas è risultata di 15 milioni superiore rispetto alle previsioni, raggiungendo alla fine dell’anno i 160 milioni di euro, il doppio dell’anno precedente.
Multe, la strategia
Per fronteggiare questa situazione, Palazzo Marino ha adottato anche strategie di contenimento dei consumi, come la riduzione della durata della stagione di riscaldamento e l’abbassamento delle temperature. Inoltre, progetti per l’efficienza energetica, avviati già prima della pandemia, hanno contribuito a ridurre i consumi, come la sostituzione delle lampade dei lampioni con luci a LED, che hanno dimezzato il consumo energetico, e l’aggiornamento degli edifici pubblici, un processo che dovrebbe completarsi entro il 2030.
