Le telecamere non hanno catturato solo Daniele Rezza nei pressi del luogo dove, poco dopo, avrebbe accoltellato a morte Manuel Mastrapasqua con un solo colpo al petto per rubargli le cuffie, a Rozzano. Nel giorno dell’interrogatorio di convalida del fermo, emergono nuovi dettagli di una vicenda ancora tutta la chiarire.
Rozzano, le riprese delle telecamere: c’erano altri due uomini?
Le riprese hanno anche immortalato due uomini su uno scooter, probabilmente testimoni del delitto, ma che non si sono avvicinati né si sono ancora fatti avanti con le autorità. Si sospetta che possano essere vedette dei pusher della zona, solite percorrere lo stesso tragitto più volte al giorno per vigilare su possibili presenze indesiderate.
Le indagini sull’omicidio di Rozzano hanno rivelato che quella notte i due uomini avrebbero improvvisamente invertito la direzione, forse richiamati da un rumore o un grido. Si sarebbero fermati vicino a una stazione di servizio e sarebbero scesi per verificare cosa stesse succedendo. Alle 2:58, avvistata una pattuglia dei carabinieri, sono risaliti sul mezzo e si sono allontanati. Ora, i militari li stanno cercando per ottenere la loro versione dei fatti e capire cosa abbiano effettivamente visto. Questo è fondamentale poiché non ci sono immagini che mostrino il momento esatto in cui Rezza ha inflitto il colpo fatale a Mastrapasqua.
Rozzano, Manuel e il messaggio alla fidanzata prima dell’omicidio
Potrebbe esistere un’altra prova di quei drammatici istanti. In quel preciso momento, infatti, Mastrapasqua, un trentunenne che lavorava come magazziniere al Carrefour di via Farini, stava registrando un messaggio vocale per la sua fidanzata. Era in contatto con lei dal momento in cui aveva lasciato il supermercato a mezzanotte e mezza (le aveva inviato anche una foto alle 0:46 da un tram).
Sebbene l’audio non sia mai stato inviato, questo dettaglio fa ipotizzare che il telefono di Mastrapasqua potrebbe aver registrato sia la frase «Dammi qualcosa?» pronunciata dall’aggressore, sia i momenti concitati che hanno preceduto l’omicidio.
Rezza, che è già noto alle forze dell’ordine per precedenti come il tentato furto di un motorino da minorenne e una rapina sui Navigli da maggiorenne, ha dichiarato di non essersi reso conto di aver ucciso Mastrapasqua. Una versione poco credibile, soprattutto considerando che il referto medico dell’Humanitas indica che la causa della morte è stato uno shock emorragico.