22.3 C
Milano
02. 07. 2024 09:50

Sosta selvaggia a Milano: le auto in divieto formano 32 piazze Duomo

La campagna di sensibilizzazione e di mappatura di Sai che puoi? ha scoperchiato un problema sentito dai milanesi, ma evidentemente non da tutti: quello della iper-sosta selvaggia

Più letti

Pedoni, ciclisti, persone disabili, genitori con i passeggini sanno bene che andare in giro per Milano è spesso un percorso a ostacoli per via della cosiddetta sosta selvaggia. Non solo buche e marciapiedi sconnessi, ma migliaia di auto parcheggiate dove non si dovrebbe. Finora non esisteva un vero e proprio dato sul numero di veicoli “fuori posto”.

In via Ricciarelli ci sono 220 auto in sosta irregolare, una via di 700 metri dove ci sono zone occupate da auto che lì non dovrebbero essere. In viale Campania il numero sale: 450 auto, la maggior parte in aree verdi. Anche in via Giambellino c’erano 307 auto sulla carreggiata parcheggiate dove non dovevano. Queste sono le tre vie di Milano in cui gli automobilisti, dopo una prima mappatura, sono risultati più indisciplinati. Il bilancio lo hanno fatto i volontari di Sai che puoi?, protagonisti di una campagna di mobilitazione per una città più giusta, sostenibile e aperta.

Il Far West sella sosta selvaggia a Milano

Quello della sosta selvaggia a Milano è un tema da non sottovalutare. Sarà capitato a chiunque di lasciare la macchina per più o meno tempo in una zona non consentita. La questione diventa rilevante se un parcheggio irregolare una tantum diventa un modus operandi di una comunità dove non esistono più regole. Così le aiuole diventano aree di sosta a tempo indeterminato. Le strisce pedonali uno spazio ideale dove lasciare l’auto. La pista ciclabile solo un parcheggio con una segnaletica diversa. Una città che si trasforma in un far west.

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

Stiamo provando a capire come interfacciarci con le istituzioni locali», ha raccontato a Mi-Tomorrow Giuditta Strada, una delle attiviste di Sai che puoi?. La risposta di Granelli, assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, è già arrivata: «Un’iniziativa che ci piace perché aiuta a costruire consapevolezza sul tema. Milano nel 2023 ha superato il milione di euro incassati per soste vietate in città».

Sosta selvaggia a Milano: come è nata l’indagine di “Sai che puoi?”

Piazzale Archinto, Isola. Chi frequenta il quartiere lo sa bene: d’estate, soprattutto la sera e la notte, la zona diventa meta di ritrovo per tanti giovani. Il parchetto all’aria aperta, tante panchine in vista e lo spazio per parlare con amici. Il luogo ideale dove trascorrere un venerdì o sabato sera. Il problema, spesso, è il parcheggio. Mai un buco. Se così ti fermi ad osservare le auto in sosta irregolare può capitare che la birra ti vada di traverso. Macchine dappertutto, anche dove non ci sarebbe spazio per un parcheggio.

Da questa esigenza nasce una semplice domanda per una campagna civica che parte da Milano con l’ambizione di dare alle persone più voce in capitolo nelle scelte amministrative. Giovedì 16 maggio, quasi duemila persone, si sono date appuntamento alle 18.00 per mappare tutte le soste irregolari di Milano. Migliaia di persone sono scese in strada, nonostante il brutto tempo di quei giorni. A piedi o in sella alla propria bici hanno segnalato tutte quelle soste irregolari passibili di multa.

Il risultato è 63.990 auto in sosta irregolare rilevate: 36.770 le soste irregolari su carreggiata, 15.673 quelle sul marciapiede e 11.539 quelle nelle aree verdi. Come se piazza Duomo di Milano venisse occupata irregolarmente per ben 32 volte la sua superficie. La campagna di mobilitazione prende il nome di “Sai che puoi?” e ha voluto mappare un dato che prima d’ora mai nessuno aveva provato a misurare. I quartieri peggiori? Corso Buenos Aires, Città Studi e Villapizzone.

Si è trattata di una manifestazione partecipata dal basso. Ad ogni gruppo di persone sono stati assegnati tre chilometri di mappatura: in totale a Milano ci sono 3.873 vie e l’impresa è stata quella di realizzare questo lavoro in una sola serata. Tutti volontari, il lavoro è stato svolto assegnando le zone della città tramite cellulare su open data. È stata realizzata un’interfaccia grafica con un’applicazione di monitoraggio per tenere traccia della situazione in tempo reale: un grande lavoro per una grande missione collettiva.

Sosta selvaggia, i quartieri peggiori di Milano

3260
Corso Buenos Aires

3065
Città Studi

2260
VIllapizzone

Numero Veicoli in sosta irregolare (Fonte: Sai che puoi?)

Sosta selvaggia, Giuditta Strada “Sai che puoi?”: «Il problema è il numero di auto per abitante»

Giuditta Strada è una dei volontari di Sai che puoi?, che ha collaborato all’iniziativa di mappatura dei veicoli in sosta vietata: «La nostra volontà è di supportare e sostenere il Comune nelle eventuali scelte che prenderà»

Una comunità di quasi duemila cittadini ha capito che quello dei parcheggi irregolari è un problema che riguarda tutta la città senza esclusione di sosta. Giuditta Strada di Sai che puoi? ha partecipato alla mappatura di auto su strisce, marciapiedi e aree verdi.

Chi c’è dietro “Sai che Puoi”?
«Siamo un gruppo di volontari che si sono riuniti per una campagna di mobilitazione nata nel 2021 in occasione delle ultime elezioni amministrative a Milano. La nostra bussola è un patto per una città collaborativa, un documento che abbiamo fatto sottoscrivere ai candidati di allora. Quell’occasione è stato il punto di partenza e adesso ci dà la legittimità di andare da queste persone che hanno firmato il patto chiedendo loro di collaborare»

Come nasce l’idea di mappare le auto in sosta irregolare?
«L’iniziativa rientra in quella cornice più ampia di quel patto che abbiamo siglato nel 2021 con alcuni candidati che adesso siedono in giunta e in consiglio comunale, ma anche nei vari municipi».

Cosa intendete con “sosta irregolare”?
«La sosta irregolare mappata fa riferimento a quelle zone che non prevedono il parcheggio, ma anche quelle dove ci sono delle limitazioni: ad esempio, non siamo andati a controllare che avessero il pass residenti ancora in vigore o il pass disabili a norma. Sono state mappate tutte le auto in doppia fila, le macchine sulle strisce pedonali o su piste ciclabili, quelle sui marciapiedi o sotto gli alberi».

Via Libera
Via Libera

Che obiettivo avete?
«Proviamo a creare una politica sempre più collaborativa, partecipata e quindi rappresentativa. La nostra volontà è di supportare e sostenere il Comune nelle eventuali scelte che prenderà in questa direzione».

Il 16 maggio avete mappato tutte le auto in sosta irregolare nelle vie di Milano.
«Ci siamo riuniti alle sei di pomeriggio e oltre 2000 volontari, divisi in 150 squadre, hanno percorso tutte le linee di Milano, che sono più di 3800 e che si sviluppano su circa 1700 km. A loro spettava il compito di conteggiare segnando su una web app il numero di macchine parcheggiate in sosta irregolare. Non abbiamo fatto foto alle targhe o atti vandalici, neanche delle segnalazioni, solamente una mappatura completa».

Come vi siete organizzati?
«Le squadre sono partite alle 18.00 e ognuna aveva circa 3 chilometri di strade da coprire, muovendosi in autonomia fino alle 22.00. Abbiamo creato una “parking room”, una regia informatica nel bar Linearetta a Sant’Agostino dove avevamo dei computer per monitorare in tempo reale la mappatura delle squadre. Avevamo una grande cartina di Milano con tutte le vie colorate di rosso e ogni volta che una squadra iniziava a controllare una via, la via diventava gialla. Così ne avevamo contezza e una volta finita di mappare quella via sul display diventava magicamente verde».

E poi?
«Ci siamo dati appuntamento al bar di ritrovo per raccontarci com’era stata l’esperienza e festeggiare con una birra, per cui poi c’è stato proprio un evento conclusivo di questa mappatura in cui abbiamo raccolto le prime impressioni. Ed è stata occasione anche per vedersi tutti in faccia, perché in realtà non c’eravamo ancora incontrati».

Avete creato una vera e propria community…
«Un qualcosa che non ci aspettavamo. Alcune squadre ci hanno dato buca all’ultimo e così altre hanno continuato a mappare le vie di Milano anche dopo la mezzanotte, anche grazie a questo entusiasmo che non ci aspettavamo, in quella sera siamo riusciti a concludere tutta la mappatura»

Quasi 64mila euro in sosta irregolare è un numero impressionante.
«Probabilmente il fenomeno è anche sottostimato perché la mappatura è avvenuta in un orario serale, quando molti lavoratori avevano già spostato l’auto».

Quali soluzioni proponete?
«A Milano ci sono 22 parcheggi ogni 100 abitanti. A Barcellona sono 7. Probabilmente il problema non è che non ci sono abbastanza parcheggi, ma che ci sono troppe auto. A Milano se ne contano 50 ogni 100 abitanti, mentre sempre a Barcellona sono 36 e a Parigi 25».

Sosta selvaggia, come funziona la rimozione a Milano

Quello delle auto in sosta vietata è un problema che Milano si porta dietro da tempo. Sono sempre numerose le segnalazioni e diventa difficile capire come vengono gestite. Proviamo a fare chiarezza. Quando viene segnalata un’auto in divieto di sosta, l’iter amministrativo prevede la sanzione da parte dei vigili e la rimozione del mezzo da parte di un carro attrezzi. Ai vigili spetta anche il compito di decidere la priorità con cui gestire le segnalazioni, mentre Atm si occupa della rimozione dei veicoli in divieto di sosta, dall’aggancio al trasporto, alla custodia in deposito.

Auto rimossa a Milano
Auto rimossa a Milano

Il primo problema sorge già qui: sono 21 i carro attrezzi in servizio a rotazione a Milano, che coprono tutte le 24 ore della giornata. Numeri insufficienti per una città da 1,3 milioni di abitanti. A Milano ci sono così ogni giorno 86 rimozioni di veicoli per la sosta selvaggia: nel 2023 sono stati 31.261 i mezzi portati via, in aumento rispetto agli anni passati. E la multa? Per ogni giorno di custodia delle auto nei depositi di Atm si paga una cauzione da 5 euro per i velocipedi ai 20 per le vetture più pesanti. E il Comune incassa.

Mappature e adesivi, così i cittadini si difendono dalla sosta selvaggia

Per realizzare imprese come Sai che puoi? serve il coinvolgimento di una grande community. Come ci ha spiegato Giuditta Strada, attivista del movimento: «Abbiamo creato una forte community che stiamo cercando di tenere ingaggiata attraverso un gruppo Whatsapp. Ci confrontiamo, ci scambiamo idee e l’idea sarà coinvolgere anche nei prossimi impegni».

Sono tanti i milanesi che si stanno impegnando in prima persone. In città ci sono state altre iniziative legate alla mobilità per una Milano più libera e aperta. Abbiamo spesso parlato degli adesivi gialli attaccati ai vetri per “punire” le auto in sosta vietata. Un’iniziativa per far riflettere i loro proprietari su un parcheggio selvaggio che toglie spazio in strada ad altri soggetti più deboli.

Adesivi contro la sosta selvaggia
Adesivi contro la sosta selvaggia

A differenza della mappatura della città, che non ha lasciato “strascichi” sulle auto in sosta, sugli adesivi attaccati era disegnata una macchina parcheggiata su un albero accompagnata dalla scritta “Questo non è un parcheggio”. Un messaggio semplice per una città giusta.

Le auto in sosta selvaggia a Milano
Le auto in sosta selvaggia a Milano

In breve

FantaMunicipio #37: andremo a “zona 30 all’ora” per trovar la città mia

A brevissimo avremo altre sette vie come zona 30: Mezzofanti, Corridoni, Oglio, Lopez, Graf, degli Imbriani e Fara. La...