Il Villaggio Olimpico di Milano, che dopo i Giochi Invernali di Milano-Cortina 2026 avrebbe dovuto diventare uno studentato con camere dai prezzi accessibili e invece… si rivela una delusione per molti. Annunciato come una soluzione per gli studenti che altrimenti avrebbero dovuto affrontare affitti esorbitanti nella città più cara d’Italia, i costi previsti sono tutt’altro che abbordabili.
Villaggio Olimpico, un’amara realtà
Inizialmente si sperava che lo studentato potesse offrire prezzi calmierati. Tuttavia, si scopre che un monolocale nel Villaggio Olimpico e futuro studentato in zona Porta Romana costerà mille euro al mese, mentre un bilocale ne richiederà circa 740. Questi prezzi, sebbene inferiori a quelli richiesti per un monolocale tradizionale nella stessa area (anche 1.300 euro), rimangono comunque fuori portata per molte famiglie, escludendo di fatto i ceti medio-bassi.
Villaggio Olimpico, limitazione all’istruzione
Questa situazione ricorda i primi del 1900, quando solo i figli delle famiglie ricche potevano permettersi di studiare. Se la storia si ripete, sembra che Milano stia facendo un grande balzo nel passato, limitando l’accesso all’istruzione superiore ai soli benestanti. Questo è un segnale preoccupante riguardo al futuro e all’inclusività della città.
Il ruolo del PNRR e la richiesta di intervento
Molto dipenderà dai fondi del PNRR, ma attualmente il Municipio 5 ha richiesto un incontro con il Comune di Milano per rivedere la convenzione firmata con il “Fondo Porta Romana”. L’obiettivo è di discutere e possibilmente ridurre i costi degli affitti, rendendo lo studentato una vera opportunità per tutti gli studenti, indipendentemente dal loro background economico.
Villaggio Olimpico, l’appello al Comune di Milano
La speranza è che il Comune di Milano prenda sul serio queste preoccupazioni e lavori per rendere lo studentato del Villaggio Olimpico un luogo davvero accessibile per tutti gli studenti. In caso contrario, questa opportunità potrebbe trasformarsi in una “presa in giro” per le famiglie meno abbienti, perpetuando un sistema educativo elitario e iniquo.
