L’omicidio di via Varsavia, avvenuto la notte tra il 25 e il 26 aprile, torna in prima pagina. Tre uomini infatti sono stati arrestati con l’accusa di omicidio di Jhonny Sulejmanovic, un giovane di 18 anni con origini bosniache. Si tratta di Roberto Ahmetovic, 33 anni, insieme al cognato Jagovar, 38 anni, e Rubino Sulejmanovic, 35 anni, accusati di aver orchestrato l’attacco fatale contro il giovane, sorpreso mentre dormiva nel suo furgone grigio insieme alla moglie Samantha, in via Varsavia, nelle vicinanze dell’Ortomercato.
Omicidio di via Varsavia, le indagini
Secondo le investigazioni condotte dalla procuratrice aggiunta Laura Pedio e dal pm Pasquale Addesso, il gruppo di aggressori ha prima colpito il furgone con spranghe e bastoni, per poi passare a un’escalation mortale con colpi d’arma da fuoco calibro 7.65, dei quali tre hanno colpito Jhonny, causandone la morte poco dopo il ricovero al Policlinico.
Omicidio di via Varsavia, la storia
Fondamentali per l’inchiesta sono state le testimonianze della compagna e del padre della vittima, che hanno identificato i presunti responsabili. Pare che poche ore prima dell’omicidio, i tre avessero invitato Jhonny a bere una birra per risolvere vecchi dissapori, ma il confronto ha preso una piega negativa quando il giovane ha reagito negativamente, allontanandosi bruscamente. Poco dopo le 3:15 di notte è scattato l’agguato.
Omicidio di via Varsavia, l’indagine continua
Le prove raccolte includono le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, che hanno registrato sia il primo alterco che l’attacco violento successivo, oltre a messaggi e telefonate di Roberto Ahmetovic che sembrano indicare una pianificazione per vendicare uno sgarro percepito da parte del 18enne. L’indagine continua, con le autorità che cercano un quarto uomo ritenuto coinvolto nel raid omicida.
