Venerdì 27 settembre, alle 6.30, decine di persone si sono radunate in via Sforza, nei pressi del Policlinico di Milano, per difendere la pista ciclabile. Formando una catena umana di persone e biciclette, i partecipanti hanno voluto ribadire l’importanza di spazi sicuri per tutti. Il problema è la mancanza di cordoli lungo la pista ciclabile di via Sforza, una situazione che si ripete in molte altre vie di Milano.
Venerdì 27 settembre, alle 6:30, decine di persone si sono radunate in via Sforza, nei pressi del Policlinico di Milano, per difendere la pista ciclabile ⬇
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— Mi-Tomorrow (@MiTomorrow) September 27, 2024
ProteggiMI, l’iniziativa
La pagina Instagram ‘Strada per tutti’ ha ricordato un dato tragico: «Ogni anno in Italia, più di 200 ciclisti perdono la vita in incidenti stradali. Per migliorare la sicurezza è essenziale rispettare gli spazi, ancora troppo pochi, riservati alle biciclette». In particolare, si è puntata l’attenzione sulla pista ciclabile di via Sforza, spesso occupata dalle auto in attesa dell’apertura del parcheggio del Policlinico, costringendo i ciclisti a spostarsi nella corsia veicolare.
ProteggiMI, le parole di Feltri
La manifestazione si è svolta pochi giorni dopo le controverse dichiarazioni di Vittorio Feltri, consigliere regionale di FdI e direttore editoriale del Giornale, durante l’evento ‘La grande Milano, dimensione smart city’. Feltri ha dichiarato: «I ciclisti? Mi piacciono solo quando vengono investiti». Le sue parole hanno subito suscitato indignazione, con le opposizioni che ne hanno chiesto le dimissioni immediate.
ProteggiMI, i precedenti
Non è la prima volta che si vede una catena umana a protezione di una ciclabile. Due anni fa neanche la pioggia aveva fermato gli attivisti di ProteggiMI che come da programmi erano scesi in piazza per un nuovo flash mob dopo quello di viale Monza. Quella volta l’ormai celebre cicabile umana è andata in scena in corso Buenos Aires alle ore 15 partendo in particolare dal civino numero 77.