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18. 10. 2024 10:53

Sciopero dei mezzi: disagi su tram, bus e metropolitane

L'agitazione, che segue quella revocata del 20 settembre scorso, mira a protestare contro diverse problematiche nel settore dei trasporti e delle politiche lavorative

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Oggi 18 ottobre si preannuncia una giornata difficile a causa dello sciopero dei mezzi. Lo sciopero nazionale indetto dal sindacato Al Cobas coinvolgerà metropolitane, bus e tram gestiti da Atm. L’agitazione, che segue quella revocata del 20 settembre scorso, mira a protestare contro diverse problematiche nel settore dei trasporti e delle politiche lavorative.

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Sciopero dei mezzi (foto di repertorio)

Sciopero dei mezzi: quando si fermeranno i mezzi

Lo sciopero dei mezzi interesserà il personale viaggiante delle linee di superficie e metropolitane in due fasce orarie precise. I disagi sono previsti dalle 8.45 alle 15.00 e dalle 18.00 fino al termine del servizio. Anche la funicolare Como-Brunate, gestita da Atm, potrebbe risentire dello sciopero, con possibili interruzioni dalle 8.30 alle 16.30 e dopo le 19.30.

Sciopero dei mezzi, le ragioni della protesta: salari, diritti e condizioni di lavoro

Le motivazioni alla base dello sciopero dei mezzi sono molteplici e riflettono un malessere diffuso tra i lavoratori del settore. Il sindacato Al Cobas chiede l’abrogazione dei penalizzanti salari d’ingresso per i neoassunti, l’introduzione di un salario minimo netto di 1.600 euro al mese e forti aumenti salariali indicizzati all’inflazione. Tra le richieste, anche la riduzione dell’orario di lavoro e l’abolizione degli accordi sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro.

Lotta contro la privatizzazione e le gare d’appalto nel trasporto pubblico

Un altro punto focale della protesta è la contrarietà alla privatizzazione e alle gare d’appalto nella gestione del servizio di trasporto pubblico locale. Il sindacato chiede un piano straordinario di investimenti e assunzioni in settori cruciali come il trasporto pubblico, la sanità, la scuola e i servizi sociali. Secondo Al Cobas, questi servizi dovrebbero essere universali e gratuiti.

Sciopero dei mezzi, impatto su metropolitane e bus a Milano

A Milano, lo sciopero dei mezzi potrebbe avere un forte impatto sulla mobilità cittadina. Le linee della metropolitana, già messe alla prova dal maltempo, rischiano ritardi o interruzioni significative, così come le linee di superficie, tra cui tram e autobus. Atm ha confermato che i suoi lavoratori potrebbero aderire all’agitazione, con potenziali ripercussioni sul servizio per gran parte della giornata.

Sciopero dei mezzi, il precedente sciopero e il confronto con altre proteste recenti

L’ultimo sciopero del sindacato Al Cobas risale al 26 giugno scorso, quando l’adesione tra i lavoratori di Atm fu del 17,4%. A ottobre, invece, lo sciopero indetto dal sindacato Orsa fu revocato in seguito alla precettazione del prefetto di Milano per motivi di ordine pubblico. L’agitazione attuale si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazioni sindacali che cercano di portare l’attenzione su tematiche urgenti come la sicurezza sul lavoro e le condizioni salariali.

Proteste per la sicurezza sul lavoro e contro le spese militari

Tra le richieste avanzate dallo sciopero dei mezzi ci sono anche misure per migliorare la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, eliminando i rischi alla fonte, con un’attenzione particolare al trasporto pubblico. I promotori chiedono inoltre il blocco delle spese militari e una conversione delle risorse verso servizi di pubblica utilità. La protesta si oppone anche alle grandi opere speculative e punta alla tutela dell’ambiente e alla ricostruzione del territorio.

Possibili conseguenze a lungo termine per il trasporto pubblico

Se da un lato lo sciopero dei mezzi potrebbe causare gravi disagi ai pendolari, dall’altro potrebbe innescare un dialogo tra sindacati e istituzioni per affrontare le problematiche sollevate. La gestione del trasporto pubblico locale, infatti, resta una questione cruciale per la qualità della vita nelle grandi città come Milano

Sciopero dei mezzi, le motivazioni del sindacato AL Cobas

Lo sciopero è stato proclamato «contro ogni forma di limitazione del diritto di sciopero e per l’abolizione degli accordi sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro a partire da quello del 10.01.2014; per l’abrogazione dei penalizzanti salari d’ingresso ai neoassunti, il salario minimo di 1600 euro netti mensili, forti aumenti salariali indicizzati all’inflazione reale, riduzione dell’orario di lavoro; contro la privatizzazione e le gare d’appalto della gestione del pubblico servizio di trasporto locale; per un piano d’investimenti e di assunzioni straordinari in tutti i settori di pubblica utilità a partire trasporto pubblico fino a sanità,

scuola e servizi sociali in genere, che devono essere universali e gratuiti, nonché per la ripubblicizzazione delle aziende esercenti i servizi pubblici; contro le morti sul lavoro, per la sicurezza e la tutela della salute in tutti gli ambienti di lavoro, posto guida compreso, eliminando il rischio alla fonte; blocco delle spese militari, contro la guerra e l’invio di armi in tutti gli scenari di conflitto e la conversione di tali risorse nei servizi di pubblica utilità; contro le grandi opere speculative, per la tutela dell’ambiente e per un piano concreto di ricostruzione e messa in sicurezza del territorio».

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