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09. 09. 2024 17:04

Addio della libreria del Mondo Offeso: «Non è più la città in cui i librai indipendenti si riconoscono»

Un addio malinconico tra gentrificazione e perdita di identità

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Una delle librerie indipendenti più amate di Milano, la Libreria del Mondo Offeso, ha annunciato la sua chiusura definitiva. Laura Ligresti, titolare insieme al marito Marco Bocciarelli, ha scritto una commovente lettera d’addio, che ha rapidamente fatto il giro del web.

Libreria del Mondo Offeso, un viaggio lungo 15 anni

Fondata 15 anni fa, la Libreria del Mondo Offeso ha vissuto una serie di traslochi, partendo da un cortile interno di corso Garibaldi, passando per una grande sede con caffè in via Cesariano, poi piazza San Simpliciano, fino agli attuali 18 metri quadrati in piazza Anfiteatro. Nonostante la passione e l’impegno dei suoi fondatori, la libreria ha dovuto affrontare sfide sempre più grandi, tra cui la gentrificazione di Milano, l’aumento dei costi degli affitti e la crescente pressione della logica dei grandi eventi e del turismo di massa.

La lettera d’addio di Laura Ligresti

«Ciao Milano. Ciao Milano di Elio Vittorini. Ciao Milano della Libreria del Mondo Offeso. È arrivato il momento di salutarci. Perché noi, inguaribili romantici, disertiamo da un modello di vita che non ci appartiene. Forse la carta ci ha dato alla testa e ispirati dal Don Chisciotte, spinti dalla visionaria ostinazione per il mondo offeso, seppur risultando silenziosamente sconfitti e, forse, suscitando l’ilarità di chi, speriamo pochi, ha assistito alle nostre folli avventure, continuiamo il nostro viaggio. Da settembre 2024 ci troverete nella splendida Castelnuovo Berardenga (Si) in Piazza G. Marconi, 5».

La lotta contro la gentrificazione

La Libreria del Mondo Offeso non è la prima libreria indipendente a chiudere i battenti a Milano. Negli ultimi anni, diverse altre librerie storiche hanno dovuto fare i conti con l’aumento dei costi di gestione e la concorrenza delle grandi catene commerciali. Tra queste, Utopia, Scientifica e molte altre hanno dovuto chiudere, incapaci di resistere alle pressioni economiche.

La trasformazione di Milano

La lettera di Laura Ligresti prosegue con un saluto malinconico a una città che, secondo lei, ha perso la sua anima: «Addio Milano di Expo 2015. Addio Milano di CityLife, di Gae Aulenti, di NaPa, di NoLO, di NoCe, di Soupra, di NOM. Grazie Milano. Ti ho voluto bene». Ligresti ricorda con affetto la vecchia Milano, con i suoi locali storici come Le Scimmie sui navigli e il teatro Smeraldo, oggi trasformato nel tempio del food Eataly.

Il cambiamento antropologico

Ligresti spiega che la decisione di chiudere la libreria è stata motivata dal cambiamento antropologico della città: «Quel che ci ha convinto a fare questa scelta è il cambiamento antropologico della città, un’accelerazione notevole comportamentale e anche la tipologia di persone che girano per il centro. C’è anche il problema che tutti abbiamo degli affitti, soprattutto come librai indipendenti, quindi non commercianti. Siamo ben altro. Scegliamo un’altra dimensione, un piccolo paese vicino a Siena, che ha tutto quello che idealmente offre la fiaba di un tempo: la piazza, il Comune, il Teatro, il museo, le associazioni, la filarmonica, la comunità in una parola sola, e 79 anni di governo rosso, il che non ci dispiace affatto».

Libreria del mondo offeso, foto Facebook
Libreria del mondo offeso, foto Facebook

La perdita del senso di comunità

Ligresti sottolinea come Milano abbia perso il suo senso di comunità: «È una dimensione che è completamente distrutta, non ci sono più gli operai, non c’è lo spirito di comunità di una volta. È tutto frammentato, non esiste più una collettività, arrivano tantissimi turisti, ma ci siamo chiesti che tipo di turismo è? Non ci riconosciamo nello slogan Fashion&Design. Questi automatismi che si sono innescati da Expo, e che col Covid sono stati accelerati, ci mettono in difficoltà. Io sono cresciuta alla periferia sud, in mezzo alla nebbia, ai campi di pannocchie, in una casa col cortile. Insomma, in un altro mondo. Per questo a 50 anni, saluto la mia città».

Un futuro in Toscana

Da settembre 2024, la Libreria del Mondo Offeso si trasferirà a Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena. Qui, Laura Ligresti e Marco Bocciarelli sperano di trovare quella dimensione comunitaria che Milano ha perso. Castelnuovo Berardenga è un piccolo paese che offre tutto quello che idealmente rappresenta una fiaba: la piazza, il Comune, il Teatro, il museo, le associazioni, la filarmonica e una forte comunità.

Un addio malinconico, non polemico

Il saluto di Laura Ligresti a Milano è più malinconico che polemico. È un addio a una città che ha amato, ma che non riconosce più. Un addio a una Milano che, sotto la spinta della modernizzazione e del turismo di massa, ha perso parte della sua anima e del suo spirito di comunità.

La chiusura della Libreria del Mondo Offeso rappresenta un ulteriore segnale della trasformazione di Milano. La città, nel suo slancio verso il futuro, rischia di perdere pezzi importanti della sua identità e della sua storia. La speranza è che, in questo processo di cambiamento, Milano riesca a trovare un equilibrio tra modernità e tradizione, tra sviluppo economico e comunità.

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