16.6 C
Milano
18. 10. 2024 15:17

Italo Cassa e le sue marionette a Milano e nel mondo: «Pinocchio non smette mai di affascinare»

L'artista porta il suo spettacolo di marionette per tutta Italia: «I bambini sono i miei migliori spettatori»

Più letti

«Pinocchio è internazionale, è un cittadino del mondo, conosciuto in ogni parte del globo. Piace sicuramente ai bambini, ma è apprezzato anche dai grandi». Italo Cassa da tempo propone fieramente il suo spettacolo di marionette e anche a Milano si è tolto più di una soddisfazione: «Rispetto ad altre realtà, vedi Roma, è più interessante. C’è una dinamica diversa tra le postazioni dei centri storici, come il Duomo e San Babila, maggiormente legate al turismo, rispetto a quelle delle zone più periferiche, vedi i parchi, che appartengono soprattutto ai cittadini milanesi. È vero che il milanese va di corsa, ma è anche generoso. E soprattutto nel weekend si ferma, eccome. Le famiglie portano fuori i propri bambini e quando c’è qualcosa che attira la loro attenzione, vogliono seguirla».

Italo Cassa: «Ho seguito un mini corso, poi ho costruito la marionetta e la strada è stata il mio palcoscenico per fare pratica»

Situazioni diverse, ma entrambe interessanti.
«Nel centro di Milano devi seguire una formula a passaggio, che dura una decina di minuti, con una esibizione che poi si ripete. Nei parchi invece si crea una situazione più organizzata, a cerchio, con una performance da 20 minuti, mezz’ora. Qui poi quando arriva Pinocchio tutti i bambini corrono immediatamente per guardare lo spettacolo. È automatico, immediato. Ecco perché nei parchi utilizzo un librone pop-up con la storia, mentre in centro non si può fare, per questo propongo delle coreografie di Pinocchio che sperimenta delle danze e interagisce con gli spettatori più piccoli: è sempre una questione di concentrazione».

Dove si è trovato meglio?
«In centro di fronte a Palazzo Reale, in Duomo invece c’è troppa confusione, è difficile interagire. Nei parchi al Don Giussani, Sempione e ai Giardini Indro Montanelli».

Una metropoli che pensa ai più piccoli.
«Milano è letteralmente una città amica dei bambini, ha ottenuto tale riconoscimento dall’Unicef».

Perché ha scelto Pinocchio?
«È lui che ha scelto me. È un personaggio particolare che ha anche aspetti filosofici dietro, non è solo la figura vista dai bambini di chi non deve dire le bugie, ma rappresenta un percorso di crescita. Tutti diciamo le bugie, come ci sono una serie di sbagli che ognuno di noi commette nella vita. Pinocchio è la volontà per amore di crescere. Si vivono situazioni negative e fallimenti, ma l’importante è rimanere saldi e andare avanti. D’altronde proprio così Pinocchio è diventato un bambino vero».

Ha iniziato quasi da autodidatta.
«Ho seguito un mini corso, poi ho costruito la marionetta e la strada è stata il mio palcoscenico per fare pratica. Propongo un Pinocchio personalizzato, ha un vestito variopinto, anche se devo dire che la mia marionetta assomiglia più a quella di Collodi, rispetto a quelle in commercio».

Quando potremo rivederla esibirsi a Milano?
«Vedremo, diciamo che con la piattaforma Open Stage non mi trovo benissimo e preferivo il metodo precedente di Stradarte. E lo stesso vale per molti altri artisti. Io devo avere la sicurezza del posto prenotato e non è facile, soprattutto in centro. Ci sono dei meccanismi tecnici che non funzionano, molte postazioni risultano occupate, poi non lo sono effettivamente, magari perché chi ha prenotato mesi prima non si presenta».

Lei poi deve organizzare tutto nei minimi particolari.
«Esatto, a partire dalla prenotazione dell’alloggio. Mi muovo in macchina quindi non devo prendere treni o altri mezzi, ma quando salgo da casa mia mi fermo a Milano per una settimana. Di solito dormo vicino a Cernusco, è più facile, è poi mi sposto in metro».

 

Chi è

Italo Cassa si è sempre occupato di attività sociali, inerenti ai bambini, soprattutto nel campo del volontariato, recandosi anche nelle zone di guerra per provare a portare un sorriso ai più giovani e ai meno fortunati. Il settantenne, originario di Roma, che però vive in provincia di Viterbo, dal 2017 ha iniziato a cimentarsi con le marionette, insieme al suo Pinocchio. Da otto anni quindi, visto che secondo il suo punto di vista «l’arte di strada è girovaga», ama sperimentare, proponendo il suo spettacolo in giro per l’Italia, ma anche per l’Europa, ottenendo ovunque consensi più che positivi. Italo ha portato la sua esibizione anche in contesti differenti, più particolareggiati, come la Casa di Leda a Roma, una realtà confiscata alla criminalità mafiosa che ospita mamme detenute e i loro bambini. Prima di intraprendere questa avventura da artista di strada organizzava pure attività nelle scuole e iniziative in piazze, in situazioni meno personali e più istituzionali.

 

Qual è la piattaforma

Gli artisti di strada che vogliono esibirsi a Milano devono prenotare lo slot da due ore e la postazione auspicata su Open Stage (theopenstage.it), la piattaforma che ha ormai sostituito in via definitiva Stradarte e che oggi è attiva in svariate città italiane. Gli artisti sono divisi in categorie in base alle proprie peculiarità: paesaggisti, pittori, scultori e così via pagano l’affitto del terreno pubblico al comune e guadagnano in base alle vendite delle proprie opere. I musicisti, i burattinai e i performers in generale dipendono dalla generosità del pubblico, dato che l’entrata monetaria è a cappello, cioè dall’offerta libera di chi segue il dato spettacolo.

In breve

FantaMunicipio #6: perché, in fondo, c’è verde e verde cittadino

Torniamo a parlare di verde, anche considerando che da poche settimane il Comune ha formalizzato l'affidamento a MM per...