Campus X, in collaborazione con la Fondazione Experience, ha accolto sei studenti rifugiati selezionati per il programma UNICORE 6.0 (University Corridors for Refugees), promosso da UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati. Il progetto, arrivato alla sua sesta edizione, offre borse di studio per consentire a studenti rifugiati di proseguire il loro percorso accademico in Italia.
Sei studenti rifugiati accolti da Campus X
Nel quadro dell’iniziativa UNICORE 6.0, cinque studenti saranno ospitati nel CX NoM di Milano, mentre un altro studente sarà accolto nel CX Venezia Mestre. Gli studenti selezionati provengono da Paesi come Kenya, Sudafrica, Tanzania, Uganda, Zambia e Zimbabwe, e grazie al supporto delle università italiane e di Campus X, avranno accesso non solo a un alloggio, ma anche al supporto accademico e personale necessario per completare i loro studi e integrarsi nella comunità universitaria italiana.
L’impegno di Campus X per l’inclusione
«Crediamo fermamente che l’istruzione sia un diritto fondamentale e un motore di cambiamento», ha dichiarato Giorgio Taddei, Head of Employee Experience & ESG di Campus X. «Il nostro impegno va oltre l’offerta di un alloggio: vogliamo essere parte attiva nel percorso formativo e umano di questi giovani, offrendo loro un ambiente inclusivo, sicuro e stimolante.»
Campus X, azienda leader nello student housing in Italia, mette a disposizione degli studenti rifugiati servizi all’avanguardia, come palestre, piscine, ristoranti rooftop, spazi studio e aree ricreative. Con la sua filosofia di “connecting experiences”, Campus X punta a creare un ambiente che favorisca non solo l’integrazione sociale, ma anche la crescita personale e professionale.
Il progetto UNICORE 6.0: un’opportunità di istruzione sicura
Il programma UNICORE 6.0 è stato avviato per permettere agli studenti rifugiati di accedere all’istruzione superiore in modo sicuro e legale. Con oltre 40 atenei italiani coinvolti, UNICORE ha offerto negli ultimi sei anni più di 250 borse di studio. Il progetto è nato per evitare i pericolosi viaggi irregolari verso l’Europa, consentendo ai rifugiati di accedere a percorsi accademici grazie a un rigoroso processo di selezione basato sul merito e sulla motivazione.
La crisi globale dei rifugiati e l’importanza dell’istruzione
Oggi nel mondo, più di 120 milioni di persone sono costrette a fuggire da guerre e persecuzioni, e il 76% dei rifugiati vive in paesi in via di sviluppo, dove le opportunità di istruzione e di costruirsi un futuro dignitoso sono estremamente limitate. Solo il 7% dei rifugiati ha accesso all’istruzione terziaria, contro il 42% della popolazione non rifugiata. UNICORE 6.0 rappresenta un’azione concreta per aumentare queste opportunità.
Collaborazioni e partner del progetto
Il progetto UNICORE 6.0 è reso possibile grazie alla collaborazione di partner istituzionali come il Ministero degli Affari Esteri, Caritas Italiana, Diaconia Valdese, Centro Astalli – JRS Jesuit Refugee Service, Fondazione Finanza Etica, Gandhi Charity e il Consorzio Communitas. Questi enti forniscono il supporto necessario per garantire il successo del progetto e l’integrazione degli studenti nel tessuto universitario e sociale italiano.
Campus X e il futuro dell’istruzione inclusiva
Campus X è impegnato a sostenere progetti come UNICORE 6.0, poiché crede nell’importanza di un’istruzione inclusiva e accessibile. Con la sua presenza in 10 dei principali distretti universitari italiani e un’offerta di circa 5.700 posti letto, Campus X continua a rappresentare un modello di innovazione nel settore degli alloggi per studenti. Oltre a fornire alloggi, Campus X mira a creare una rete di supporto sociale che permetta agli studenti di sentirsi parte di una comunità accogliente e stimolante.
Grazie al progetto UNICORE 6.0, studenti rifugiati provenienti da contesti difficili hanno ora l’opportunità di costruirsi un futuro migliore attraverso l’istruzione. Campus X, con il suo impegno costante, continua a svolgere un ruolo centrale nel promuovere la formazione e l’integrazione di questi giovani, dimostrando che la collaborazione tra istituzioni e aziende può fare la differenza.
