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13. 10. 2024 03:19

Milano capofila nel progetto europeo Food Trails: un modello di innovazione alimentare urbana

«Siamo orgogliosi del nostro lavoro. È stato un viaggio straordinario, sia per i risultati raggiunti, che per il percorso tracciato a beneficio anche di altre città europee»

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Si è recentemente concluso a Bruxelles il progetto Food Trails, finanziato dal programma Horizon 2020 dell’Unione Europea, con Milano come città capofila. Questo ambizioso progetto, che ha visto la partecipazione di 11 città europee, tre università e cinque organizzazioni internazionali, ha avuto un impatto significativo sulla trasformazione sostenibile dei sistemi alimentari urbani.

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Food Trails

Food Trails: Milano alla guida di un network europeo

Il Comune di Milano ha svolto un ruolo chiave nel coordinare il network di città partecipanti, tra cui Bergamo, Tirana, Salonicco, Funchal-Madeira, Groningen, Copenaghen, Varsavia, Birmingham e le aree metropolitane di Bordeaux e Grenoble. Questo consorzio ha lavorato in sinergia con università prestigiose come Cardiff University, Roskilde University e Wageningen University and Research, oltre a partner internazionali di spicco come Slow Food e la EAT Foundation.

Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano, ha espresso l’orgoglio della città per il ruolo di leadership assunto all’interno del progetto: «Siamo orgogliosi del nostro lavoro in Food Trails e dell’impegno proficuo come capofila. È stato un viaggio straordinario, sia per i risultati raggiunti, che per il percorso tracciato a beneficio anche di altre città europee che vorranno lavorare su questi temi».

Food Trails, innovazioni concrete per Milano: mense scolastiche sostenibili

A Milano, Food Trails ha portato risultati tangibili, soprattutto nell’ambito delle mense scolastiche. Tra il 2023 e il 2024, in collaborazione con Milano Ristorazione, sono stati riqualificati cinque refettori scolastici, con un miglioramento dell’esperienza dei pasti per oltre 2.000 bambini. Grazie a questo intervento, è stata ridotta del 6% la quantità di cibo sprecato, e il 95% dei bambini si è dichiarato soddisfatto.

Il progetto ha inoltre permesso di avviare un’importante azione di redistribuzione delle eccedenze alimentari, raccogliendo nel 2023 ben 20 tonnellate di pane e 42 tonnellate di frutta, grazie alla collaborazione con l’associazione Siticibo. Questa iniziativa si è rafforzata ulteriormente nel 2024, con un’analisi più accurata dei dati per migliorare la pianificazione e ampliare la copertura territoriale della redistribuzione.

Educazione alimentare e sostenibilità nelle scuole

Il progetto Food Trails ha anche puntato sull’educazione alimentare, distribuendo oltre 231.000 libretti educativi nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, per sensibilizzare famiglie e bambini su temi fondamentali come la riduzione dello spreco alimentare, la produzione locale e una dieta sana e sostenibile.

Anna Scavuzzo ha sottolineato l’importanza di queste azioni educative: «Lavorare strategicamente su temi chiave come l’educazione alimentare e la lotta agli sprechi può generare impatti a lungo termine per la città, partendo dai più piccoli e generando un effetto moltiplicatore anche sugli adulti».

Food Trails: un’eredità europea

Il progetto ha lasciato un’eredità importante con l’implementazione di 31 azioni pilota nelle città partecipanti, tutte in linea con il quadro politico europeo “Food 2030” e con le categorie del Milan Urban Food Policy Pact (MUFPP), di cui Milano è leader. Tra i principali risultati, si contano l’introduzione di otto nuove politiche alimentari e la creazione di strumenti a supporto delle food policy in ogni fase del loro sviluppo.

Inoltre, 26 città europee hanno partecipato al programma di replica del progetto, contribuendo alla diffusione delle buone pratiche promosse da Food Trails. A sostegno di queste iniziative è stato anche creato un manuale pratico per guidare altre città nell’attuazione di politiche alimentari sostenibili.

Un nuovo paradigma per le politiche alimentari urbane

Food Trails ha introdotto un nuovo paradigma nella gestione delle politiche alimentari urbane, promuovendo un approccio integrato che tiene conto delle dimensioni sociali, economiche e ambientali. Questo modello non solo formalizza le azioni sperimentali già in atto, ma garantisce anche un impegno politico strutturato per la loro implementazione. Inoltre, crea una sinergia tra diverse politiche urbane, coinvolgendo attivamente anche i dipartimenti municipali.

Food Trails: una collaborazione innovativa tra città e ricercatori

Un altro aspetto innovativo del progetto è stato il rapporto tra città e ricercatori, descritto come una collaborazione tra “amici critici”. Questa relazione ibrida ha permesso ai ricercatori di supportare le città nella definizione e attuazione delle politiche alimentari, fornendo consulenze e suggerimenti basati su dati scientifici.

Giorgio Gori, Europarlamentare e Sindaco di Bergamo, ha sottolineato: «Le città ospitano oltre il 75% della popolazione europea e sono in prima linea nell’innovazione alimentare. Tuttavia, affrontano ostacoli come regolamenti obsoleti e risorse finanziarie insufficienti. Per questo motivo, chiediamo alla Commissione Europea di includere le città nel Board Europeo sull’Agroalimentare e di incrementare i finanziamenti per le politiche alimentari locali».

Un appello alla Commissione Europea

La conclusione del progetto è stata l’occasione per lanciare un appello alla Commissione Europea affinché le città siano riconosciute come attori chiave nell’innovazione alimentare. Rosalinda Scalia, Vice Head of Unit per la bioeconomia e i sistemi alimentari della DG RTD della Commissione Europea, ha sottolineato: «Il cibo deve essere considerato in modo sistematico: se falliamo sul cibo, falliamo su tutto».

Un modello per il futuro delle politiche alimentari urbane

Food Trails ha dimostrato il potenziale delle soluzioni locali per affrontare sfide globali. L’invito rivolto alle città europee è quello di seguire l’esempio di Milano e delle altre città del consorzio, continuando a sviluppare politiche alimentari integrate e sostenibili. Il successo del progetto ha già portato all’adesione di nuove città, tra cui Antalya, Taranto, Sarajevo e Nizza Côte d’Azur, che hanno deciso di unirsi al MUFPP per approfondire le loro conoscenze sui sistemi alimentari.

Il progetto rappresenta un modello concreto di come le città possono contribuire attivamente alla trasformazione sostenibile dei sistemi alimentari, con benefici a lungo termine per la salute pubblica, l’ambiente e le economie locali.

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