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18. 10. 2024 06:15

The Well, il primo horror di Federico Zampaglione: «Non resto mai in superficie»

Che si tratti di musica o di cinema, il cantautore e regista cerca sempre di rappresentare «emozioni profonde». Il primo agosto uscirà il film da lui diretto, e interpretato anche dalla figlia Linda

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Federico Zampaglione è pronto a sconvolgere l’Italia con il suo nuovo terrificante horror. Nelle sale italiane dall’1 agosto, The Well è sicuramente uno dei film più scioccanti degli ultimi anni ed è destinato a diventare un punto di riferimento per gli amanti del genere.

Federico Zampaglione: «Con l’horror non ha senso pensare solo in termini “italici”»

Come nasce The Well?
«Da tanti anni non tornavo all’horror, dal 2013 per l’esattezza. Deve venire un’ispirazione, qualcosa di inquietante da sviluppare in una storia. Ad un certo punto mi è venuta l’idea del pozzo come prima immagine: luogo scuro, oscuro, che fa paura. E piano piano è venuta fuori l’idea di The Well”».

Nel cast troviamo anche sua figlia Linda, che esperienza è stata dirigerla sul set?
«Mi sono comportato nello stesso modo con lei come con gli altri attori, ho instaurato un rapporto regista-attrice. Anche perché mia figlia è sì giovane, ma ha già fatto le sue esperienze. È stato un lavoro di gruppo, in un cast misto, con la protagonista Lauren LaVera, protagonista di Terrifier 2».

L’horror in Italia sembra un po’ statico, qual è il suo giudizio?
«Sì, è un genere che in Italia fa fatica, che non viene sostenuto. Ma quando lavori a un progetto come The Well devi puntare molto anche all’estero: il film è stato venuto in 104 Paesi, compresi Usa, Inghilterra, Francia, Asia… Se lo fai, devi farlo con un respiro internazionale: non ha senso pensare solo in termini ‘italici’».

Lei è una delle voci più interessanti dell’horror, eppure musicalmente esplora territori notevolmente diversi…
«Dall’esterno la mia musica e il tipo di cinema che faccio sono agli antipodi. Ma dall’interno io semplicemente seguo delle passioni: la passione per l’orrore è assolutamente naturale, come del resto la passione per un certo tipo di musica atmosferica, che ti avvolge. Seguo un po’ l’ispirazione, il denominatore comune di due cose così lontane è la ricerca di emozioni profonde. Non mi piace restare in superficie e fare intrattenimento».

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